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13 novembre 2021
Due secoli in un dittico, applausi al Comunale
Sassari apprezza The telephone di Menotti e La serva padrona di Pergolesi. Due opere in un atto unico che hanno suscitato interesse e simpatia al Comunale, grazie anche alla regia di Jacopo Fo
SASSARI - Un dittico inedito per il pubblico sassarese che ha premiato con quattro minuti di applausi la scommessa dell’Ente Concerti. È andata in archivio così la ‘prima’ del doppio spettacolo The telephone di Gian Carlo Menotti e La serva padrona di Giovanni Battista Pergolesi, in un allestimento originale del De Carolis con la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi. Due opere in un atto unico che hanno suscitato interesse e simpatia al Comunale, grazie anche alla regia di Jacopo Fo (ideatore anche di scene e costumi), ripresa a Sassari da Matteo Mazzoni, che ha accompagnato le vicende dei protagonisti – Ben e Lucy nel Telefono, Uberto e Serpina nella Serva – con un terzo incomodo: il servo muto Vespone in Pergolesi, la personificazione del telefono in Menotti.
A dar vita ai personaggi in scena il baritono Filippo Polinelli e il soprano Aleksandra Kubas-Kruk, insieme al mimo Salvatore Caruso, capace di continue trasformazioni in The telephone e simpatico disturbatore nel capolavoro di Pergolesi. Il dittico a cavallo di due secoli (Menotti scrisse la sua operina nel 1947, La serva padrona è del 1733) crea un ponte ideale inquadrato in una scena che cambia di poco – elementi colorati spariscono per lasciare spazio a più sobri arredi settecenteschi – e sottolineato dai costumi pienamente tradizionali, illuminati dal disegno luci di Marco Scattolini. L’Orchestra del De Carolis diretta da Alessandro Palumbo ha affrontato l’impegno in una duplice formazione: con soli archi nella Serva padrona insieme al clavicembalo suonato da Wei Jiang, integrata con fiati, percussioni e pianoforte nel Telefono.
Un appuntamento apprezzato, quindi, che ha riportato a Sassari due melodrammi che mancavano da oltre mezzo secolo, entrambi proposti una sola volta in tempi recenti: The telephone era stato messo in scena al Verdi nel 1957, in abbinata ad Allamistakeo di Giulio Viozzi e Il segreto di Susanna di Ermanno Wolf-Ferrari, mentre La serva padrona fu rappresentata nel 1961, esattamente sessant’anni fa, quando venne accostata a Medico suo malgrado di Salvatore Allegra e Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa (domenica 14 novembre si replica).
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