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4 novembre 2021
Punta Giglio, c’è il ricorso al Tar
Il Comitato algherese ed i numerosi aderenti impugnano tutti gli atti e ne chiedono l’annullamento previa sospensione dell’efficacia. Fortemente contestata la proroga accordata da Comune di Alghero e Agenzia del Demanio per l’ultimazione dei lavori
ALGHERO - Porta la firma degli avvocati Fabio Maria Fois e Andrea Piredda il ricorso al Tar Sardegna presentato nei giorni scorsi dal Comitato spontaneo di cittadini denominato "Punta Giglio Libera", contro il progetto di riqualificazione dell’ex Batteria militare sulla falesia di Punta Giglio, all'interno del Parco Regionale di Porto Conte, già zona di massima tutela ambientale.
Nel ricorso vengono impugnati tutti gli atti autorizzativi con richiesta di annullamento, previa sospensione dell'efficacia. Fortemente contestata la proroga accordata da Comune di Alghero e Agenzia del Demanio per l’ultimazione dei lavori. L'atto di concessione infatti - si legge nel ricorso - prevedeva l'obbligo di conclusione delle opere entro il termine massimo di 24 mesi dalla sottoscrizione del verbale di consegna, più ulteriori ed eventuali 12 mesi soltanto nel caso in cui approvazioni, autorizzazioni, permessi e nulla osta non fossero stati rilasciati in tempo utile alla conclusione.
Nel ricorso si contestano anche le varianti accordate alla società "Il Quinto Elemento", essendo la stessa «intercorsa in molteplici ipotesi di decadenza della proroga e della concessione». Sotto l'attenta lente dei ricorrenti soprattutto il dirigente del settore 4 del Comune di Alghero per aver autorizzato opere e varianti ritenute «non rilevanti», in realtà - è scritto nel ricorso all'attenzione dei giudici amministrativi - «tutti gli interventi sugli immobili sono considerati variazioni essenziali».
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