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30 ottobre 2021
«Superbonus, la Regione chieda la proroga»
Il governo ha approvato una proroga selettiva della misura che penalizzerebbe la realtà isolana fatta al 74% di edifici unifamiliari. I tecnici: «La misura sta portando benefici a diversi livelli, necessario difenderla»
CAGLIARI - Circa 514 milioni di euro di valore portato all’economia della Sardegna in soli due anni. È quanto vale il Superbonus 110% per l’Isola secondo l’ultimo studio prodotto dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Secondo i tecnici, i 245 milioni investiti per gli interventi sul patrimonio edilizio dei sardi andranno infatti a creare un impatto positivo di 2.1 euro per ogni euro speso. E si tratta di una stima prudente: sulla base degli indicatori ISTAT, infatti sarebbe possibile arrivare sino a 2.44, per un totale di quasi 600 milioni. La legge di Bilancio approvata dal governo, il cui testo ora passa al Parlamento, prevede la proroga al 2023 ma solo per i condomini, invece sino a tutto il 2022 (invece che sino al 30 giugno 2022) sarà possibile chiedere il beneficio anche per le villette unifamiliari, ma solo se si ha un ISEE sotto i 25mila euro.
Ma il tessuto edilizio sardo è fatto per oltre il 70% da edifici unifamiliari (dati ISTAT). Sinora, ovviamente, questa tipologia di abitazioni ha rappresentato il 92.6% delle richieste di Superbonus nell’Isola, per un totale di 160 milioni di Euro.
Si parla di una misura con un impatto positivo senza precedenti per un settore che nel 2019 si trovava in piena crisi e ora inizia a vedere i primi effetti benefici. Le pratiche di Superbonus avviate in Sardegna a ottobre 2021 sono 1549, a maggio erano 451 (+343%), 1435 per abitazioni unifamiliari contro le 114 per condomini (92.64% vs 7.36%). E non poteva essere altrimenti dal momento che gli edifici unifamiliari rappresentano il 74% del totale del patrimonio edilizio isolano e vista la relativa maggiore semplicità nella richiesta degli interventi per i singoli. A livello di investimento la situazione tende ad un naturale riequilibrio dal momento che la spesa per il singolo condominio è superiore a quella per la singola abitazione, infatti gli 85milioni richiesti per i condomini rappresentano il 34.5% degli investimenti (ENEA) in Sardegna, contro il 47.7% italiano.
«È necessario difendere questa misura che si è rivelata in grado di incidere profondamente sul nostro patrimonio edilizio – spiega Sandro Catta, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cagliari – anche nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico e di sostenibilità ambientale che si è posta l’Unione Europea. Contestualmente, con il Superbonus 110% si è avviato un processo virtuoso che sta conducendo alla regolarizzazione degli immobili dal punto di vista urbanistico e catastale, e al miglioramento della salubrità degli ambienti, con un netto risparmio di costi sociali e un incremento del benessere dei cittadini». Il patrimonio edilizio sardo vede 412mila immobili costruiti prima del 1991, inoltre il 10.3% degli immobili sardi risultano danneggiati e il 16.5% ha importanti problemi di umidità, con tutto ciò che questo può significare in materia di salute. Ma il valore del Superbonus va oltre il miglioramento del patrimonio abitativo. A livello italiano si stima un impatto occupazionale diretto di 99mila addetti nella filiera di costruzioni e servizi tecnici a cui vanno aggiunti i 54mila impiegati nell’indotto, per un totale di 153mila lavoratori in più.
«I sei miliardi di euro previsti dal Governo a inizio anno sono stati superati già a settembre e secondo il centro studi nazionale del CNI si riuscirà ad arrivare a nove miliardi entro la fine dell’anno. Anche in Sardegna è da ipotizzarsi una forte crescita dell’occupazione nel settore – prosegue Catta – per questo chiediamo alla Regione di prendere posizione affinché la misura venga riconfermata anche per il 2023 non soltanto per i condomini ma per tutti. Valutiamo invece positivamente l’idea di una diminuzione sostenibile dello sconto per gli anni successivi prima al 70%, quindi al 65%». «Da una prima stima dei dati elaborati dal Consiglio Nazionale dei Geometri e dalla Cassa di appartenenza – riferisce Franco Cotza, presidente del Collegio provinciale dei Geometri e dei Geometri Laureati di Cagliari – si rilevano importanti indicatori che evidenziano gli aspetti benefici del Superbonus 110% e l’impatto della misura sta avendo sull’avvio dei cantieri. Questo impatto è positivo non soltanto per i cittadini, che fruiranno del rinnovamento delle proprie abitazioni, ma anche per i professionisti che vengono coinvolti nelle attività di ristrutturazione e negli interventi di recupero».
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