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S.A. 27 ottobre 2021
Alzheimer, Sardegna seconda in Italia
Il 29 ottobre a Sassari all’Hotel Grazia Deledda congresso sulle malattie neurodegenerative in Sardegna. Per quanto riguarda l’Alzheimer, la Sardegna ha un’incidenza del 36% ed è al secondo posto dopo la Valle d’Aosta nel rapporto malati/abitanti
Alzheimer, Sardegna seconda in Italia

SASSARI - «Update clinico, diagnostico e terapeutico delle demenze nella terra della longevità» è il titolo del convegno che si svolgerà il 29 ottobre a Sassari nella sala riunioni dell’Hotel Grazia Deledda. Durante l’iniziativa, patrocinata dall’Aou di Sassari e promossa dalla professoressa Angela Spanu, direttrice della Uoc di Medicina nucleare dell’Aou di Sassari, e dalle responsabili scientifiche del convegno la professoressa Susanna Nuvoli e la dottoressa Maria Rita Piras, si analizzeranno le malattie neurodegenerative in Sardegna con un approfondimento degli aspetti clinici, diagnostici e terapeutici.

Aprirà i lavori alle ore 11 il professor Francesco Cucca, responsabile della Genetica e biologia dello sviluppo dell’Aou, con una lettura magistrale sulla relazione tra la genetica della popolazione sarda e le malattie neurodegenerative e le demenze. Il convegno proseguirà con due sessioni di lavoro dedicate all’inquadramento clinico dei disturbi cognitivi e alle problematiche socio-sanitarie correlate, alle terapie farmacologiche e non farmacologiche che completeranno l’inquadramento globale delle conoscenze scientifiche attuali.

Una parte fondamentale del convegno si incentrerà sugli strumenti diagnostici più all’avanguardia per l’individuazione precoce e conseguentemente sulla corretta gestione del malato affetto da queste patologie. «L’obiettivo è fare il punto della situazione nel campo delle malattie neurodegenerative. Vogliamo sottolineare l’importanza dell’apporto delle metodiche di Imaging della medicina nucleare nella diagnosi di queste malattie e consentire una diagnosi differenziale per individuare i vari tipi di demenza, soprattutto nelle forme più dubbie», afferma la professoressa Angela Spanu. Durante l’iniziativa, tra le metodiche “tradizionali”, saranno illustrate sia la tomografia o Spect (Single Photon Emission Computed Tomographyla) con traccianti di perfusione sia quella con traccianti recettoriali mentre tra le indagini di Imaging funzionale più innovative e di recente introduzione, ci si focalizzerà sulla Pet metabolica con Fluoro-desossiglucosio e sulla Pet con traccianti per la beta amiloide e la neuro-infiammazione.

«Una delle malattie neurodegenerative più diffuse in Sardegna è l’Alzheimer e attualmente si contano nell’isola circa 16.000 malati – prosegue la Spanu -. Uno dei fattori di rischio è l’avanzare dell’età ma accanto alle forme senili è sempre più frequente l’esordio della malattia al di sotto dei 65 anni. Non vanno trascurate le forme ereditarie con esordio tra i 35 e i 60 anni di età. Non esiste una terapia specifica ma sono possibili cure innovative in grado di rallentare l’evoluzione della malattia diagnosticata nelle fasi iniziali». Per quanto riguarda l’Alzheimer, la Sardegna ha un’incidenza del 36% ed è al secondo posto dopo la Valle d’Aosta nel rapporto malati/abitanti. Se si considerano le province in Italia, un triste primato spetta alla Sardegna con il 46% di Carbonia-Iglesias, mentre Sassari è terza con il 38%. Le donne hanno un’incidenza del 6%, doppia rispetto al 3% degli uomini.



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