Sara Alivesi
28 ottobre 2021
Viaggio tra gli Istituti di Alghero: corsi e tendenze
La ricostruzione dopo mesi difficili e a corrente alternata, tra sogni da realizzare, paure da superare e insegnamenti da recuperare. La parola ai dirigenti scolastici degli istituti di Alghero che parlano di orientamento, numeri, corsi e tendenze
ALGHERO - Non si è mai parlato tanto di scuola come negli ultimi due anni segnati dalla pandemia. Classi chiuse per contagi, dad si oppure no, tamponi e poi ancora "Green pass": un bollettino quotidiano che ha riportato il mondo scolastico sotto la lente di osservazione della politica, della società e delle famiglie. Archiviata l'emergenza - ci si augura - cosa resta dentro le classi? La ricostruzione verrebbe da dire dopo mesi difficili e a corrente alternata, tra sogni da realizzare, paure da superare e insegnamenti da recuperare. Intanto c'è un dato che fa riflettere più degli altri: la fascia della popolazione tra i 12 e i 19 anni è la più vaccinata d'Italia e la Sardegna è la prima regione per la vaccinazione degli studenti. Oltre alla "lezione" morale che arriva dal 75% dei giovani di questo Paese, la diretta conseguenza è un avvio sereno dell'anno scolastico, anche ad Alghero come rassicurano i dirigenti degli istituti secondari che il Quotidiano di Alghero ha intervistato al rientro in aula. A preoccuparli, tuttavia, non è solo il Covid e le sue ricadute. «I ragazzi hanno bisogno di essere orientati con un percorso che si estenda a tutti i tre anni delle scuole Medie. Avevamo iniziato un confronto che poi è stato interrotto dal Covid che ha mutato le nostre priorità» spiegano Angelo Parodi, dirigente degli Istituti Tecnico Commerciale e Industriali, Mario Peretto dei Licei Scientifico, Classico e Artistico, e Vincenzo Scanu dell'Alberghiero e delle Professionali. In tutto hanno la responsabilità di circa 2200 ragazzi e ragazze tra i 15 e i 20 anni.
Un'eta complessa dove la scuola è il punto di riferimento più importante dopo la famiglia, a volte anche il primo. Per questo i dirigenti auspicano una fase di scelta che non sia limitata a pochi incontri prima della scadenza delle iscrizioni perchè il risultato spesso è disorientare, quando l'obiettivo è esattamente l'opposto. Gli effetti si ricavano dai dati sull'abbandono scolastico nei primi anni delle Superiori, o nella "migliore" delle ipotesi la migrazione da un istituto ad un altro. E Alghero non fa eccezione purtroppo in questa casistica. A resistere meglio sono i licei, anche in città, dove negli ultimi anni c'è stato il boom dello Scientifico e in particolare di Scienze Umane con ben 4 prime formate, contro le due dell'indirizzo tradizionale. Solo una per il Classico ma due nuove per l'indirizzo Linguistico. Buone notizie dall'Artistico che negli ultimi anni ha recuperato fiducia e studenti che si dividono nel triennio tra i corsi di architettura, grafica e design-gioiello «e che si spostano sempre meno verso Sassari preferendo la sede algherese» puntualizza Peretto.
Sul versante degli istituti tecnici la tendenza è quella di seguire l'indirizzo turistico (mediamente due sezioni) e quello di amministrazione, finanza e marketing (ex ragionieri) con curvatura anche sportiva (dalla vela all'arrampicata); «i primi due vanno ragionevolmente bene» spiega Parodi a differenza del corso per costruzioni, ambiente e territorio (ex geometri) che ha difficioltà ad attirare ragazzi e a formare prime ormai da tre anni. Un vero peccato per un territorio che offre opportunità professionali in questo settore e che ospita una facoltà di architettura ai primi posti nelle classifiche di gradimento. Bene, invece, le Industriali con il nuovo indirizzo di informatica e telecomunicazioni che ha attive due sezioni; solo una per quello storico di Elettronica ed Elettrotecnica.
Luci e ombre per gli istituti professionali che riflettono il trend nazionale. «Soprattutto l'Ipia - commenta con amarezza Scanu -, compreso l'indirizzo socio-sanitario che a Sassari va bene e qua purtroppo no». L'Alberghiero, al contrario, incrementa il numero degli studenti del 15% rispetto al precedente anno scolastico ma con una presenza sempre più marcata di pendolari o studenti che scelgono la soluzione abitativa in convitto. La sensazione è che per i genitori, e di riflesso anche per i figli, esistano ancora scuole di serie "a" e "b": quelle più adatte ad una formazione universitaria e quelle dove ci si accontenta di una promozione anche senza studiare. Invece c'è una professionalità richiesta nel mercato locale e non solo e che questi istituti offrono grazie a docenti competenti e dirigenti appassionati. Vincono progetti per nuovi laboratori (nei licei verranno adeguati i laboratori di scienze e fisica); rilanciano nuovi indirizzi: oltre a quello di tecnologia delle Industriali, alle Professionali c'è in cantiere un corso per ottico e odontotecnico e uno di pasticceria (già fra qualche mese), al liceo Scientifico, invece, è già operativo quello biomedico. E poi ci sono le classi in carcere che contano 41 iscrizioni (Alberghiero), il serale (Alberghiero) che ha 5 classi e che riscuote un successo crescente. E quest'anno non è l'unica opportunità per gli studenti lavoratori o disoccupati perchè al tecnico è possibile frequentare, sempre la sera, il corso di amministrazione, finanza e marketing.
Cosa accomuna tanti, tantissimi studenti provenienti da scuole differenti è la paura generata dalla pandemia. I dirigenti sono tutti d'accordo: i più fragili sono quelli più colpiti ma è il malessere è stato generale. Ansia da prestazione, il confronto con i compagni o docenti, la perdita dell'autostima, la manca di concentrazione: sono tra i sintomi più riconosciuti in classe. A disposizione degli studenti c'è da oltre un anno la figura di uno/a psicologo/a e il riscontro è stato altissimo. Le ore stabilite dal progetto finanziato dal ministero sono state aumentate in tutti i casi e raddoppiate in altri, anche con fondi autonomi della scuola perchè i dirigenti non hanno voluto privare nessuno in questa richiesta di aiuto e ascolto. Anche la scuola merita di essere ascoltata perchè la fanno le persone e servono le migliori e con le migliori opportunità per creare una società più sana, e non solo dal Covid.
Nella foto: i dirigenti scolastici Mario Peretto, Angelo Parodi e Vincenzo Scanu
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