Skin ADV
Alguer.it
Notizie    Video    Alguer.cat   
NOTIZIE
SardegnaTurismo Alguer.it su YouTube Alguer.it su Facebook
Alguer.itnotiziesardegnaCulturaTeatro › Cedac: anteprima per Without Color
G.P. 12 ottobre 2021
Cedac: anteprima per Without Color
Prima nazionale - e la tournée nell´Isola di "Without Color" del Gruppo e-Motion con regia e coreografia di Francesca La Cava. Anteprima: martedì 12 ottobre, h 21 al Teatro Si ´e Boi di Selargius, a seguire Alghero, Ozieri, Macomer e Lanusei
Cedac: anteprima per <i>Without Color</i>

CAGLIARI - Sbarca nell'Isola sotto le insegne del CeDAC, Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna per la Stagione di Danza 2021-2022 “Without Color”, nuova produzione del Gruppo e-Motion con regia e coreografia di Francesca La Cava: una creazione originale, incastonata nel progetto pluriennale della “Trilogia sull'abitare”, con la colonna sonora di Flavio Pescosolido, scene e costumi di Elisabetta Falqui e disegno luci di Michele Innocenzi (aiuto alla drammaturgia Anouscka Brodacz - assistente alla coreografia Stefania Bucci) per un affascinante «viaggio nell’universalità dell’essere umano, nei tratti comuni che caratterizzano le etnie, nell’importanza del confronto per la crescita globale del mondo».

La pièce debutterà in prima nazionale mercoledì 13 ottobre alle 21 al Teatro Civico di Alghero (dopo l'anteprima di oggi, martedì 12 ottobre alle 21 al Teatro Si 'e Boi di Selargius) per approdare giovedì 14 ottobre alle 21 al Teatro Civico “Oriana Fallaci” di Ozieri, poi venerdì 15 ottobre alle 21 al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer e infine sabato 16 ottobre alle 21 al Teatro “Tonio Dei” di Lanusei per una riflessione sull'inutilità e l'evidente infondatezza dei pregiudizi legati al colore della pelle, scaturiti dalla diffidenza verso gli stranieri, verso tutto ciò che appare “diverso” a fronte di profonde affinità che legano popoli e culture.

Negli antichi miti sull'origine del mondo e sulla creazione della razza umana, ricorrono temi e vicende simili, perfino la materia in cui furono plasmati i primi antenati e il primo soffio della vita si somigliano, molti elementi ricorrono, pur tra infinite variazioni, come se quelle storie custodite nei libri sacri, affidate alle parole poeti e narratori (tramandate dapprima in forma orale, poi codificate nella scrittura) non fossero che l'eco di un unico racconto, in risposta agli interrogativi fondamentali sull'esistenza – e il significato – del cosmo. Fin nel titolo “Without Color” manifesta la volontà di indagare oltre le apparenze, di ricercare quelle radici comuni che permettono di capirsi (anche) senza parole, il valore universale di un abbraccio, di una carezza, di un sorriso, la reazione al pianto di un bimbo, perfino il timore ancestrale del buio, l'istintivo senso della pietas, la possibilità di lasciarsi sedurre da una musica e dallo splendore di un tramonto.

«“Without Color” è interpretato da quattro danzatori che si confrontano e si scoprono ironizzando sulle loro differenze: la coreografia si sviluppa alternando momenti di profonda drammaticità a momenti di ironia, andando a toccare alcuni luoghi comuni e stereotipi del pensiero occidentale riguardo la diversità dei corpi. Ogni interprete racconta qualcosa della sua vita – scrive Francesca La Cava nella presentazione - La creazione si muove alla ricerca di espressioni vitali, di movimenti naturali, di dialoghi gestuali che stendono la storia nella quale i danzatori si lasciano costruire addosso e costruiscono una serie di situazioni che giocano tra il reale, il grottesco e il trascendentale, riscoprendo gli spazi nascosti della mente».

«“Without Color” è un progetto pensato e concepito in tanti anni – rivela la regista Francesca La Cava - e nasce dal desiderio di lavorare con dei danzatori di diverse etnie, considerando il mio grande amore per l'Africa. Lo spettacolo è inserito in una “Trilogia sull'abitare”, inteso anche come dimorare nel proprio corpo. È un approfondimento sul nostro essere e stare nel mondo che comincia proprio dall’epidermide: abitare la propria fisicità significa conoscere e approfondire quello che siamo. Non vuole essere un percorso guidato, non è un lavoro contro un luogo comune o sul razzismo, non ne voglio parlare perché per me è un fatto superato. Vorrei mettere a confronto tutti gli universali, ciò che appartiene a tutti gli esseri umani, i tratti comuni che caratterizzano qualsiasi etnia per arrivare a una contaminazione».
14:05
Doppio appuntamento col teatro d’innovazione venerdì 29 novembre. In scena alle 20:30 e in replica alle ore 21:30 la drammaturgia contemporanea con lo spettacolo “La Grande Guerra degli Orsetti Gommosi”, lavoro audace e originale della compagnia Batisfera Teatro di Assemini
30/10/2024
In scena la rappresentazione teatrale “Eva e Petra”, con Fabrizio Passerotti. Il lavoro è tratto dal racconto omonimo di Gianni Loy, pubblicato con traduzione di Pere Lluís Alvau, anche in catalano di Alghero



Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2024 Mediatica SRL - Alghero (SS)