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S.A. 11 ottobre 2021
Carrabuffas insorge: elezioni per nuovo Cda
I residenti e le aziende del quartiere si sentono abbandonate. Tra gli obiettivi: rimettere in sicurezza le strade, ridare decoro alla zona con la raccolta dei rifiuti abbandonati. L’appuntamento è per lunedì 11 ottobre, quando l’Assemblea degli Utenti dovrà nominare un nuovo Consiglio di Amministrazione
Carrabuffas <i>insorge</i>: elezioni per nuovo Cda

ALGHERO - Decine di buche che mettono a repentaglio sicurezza e incolumità di automobilisti e motociclisti; erbacce e rovi ovunque, se non nei brevi tratti ove intervengono di loro iniziativa i proprietari; rifiuti abbandonati nei fossi laterali e tra la vegetazione: da oltre due anni la Strada Vicinale Carrabuffas, oltre quattro chilometri di viabilità che ha una crescente importanza nel collegare la parte orientale di Alghero con la strada statale 127bis settentrionale sarda verso Sassari, non riceve alcuna manutenzione da parte del Consorzio cui è affidata. La situazione, dicono gran parte dei 300 membri che annualmente pagano la quota di adesione al Consorzio, è ormai diventata insostenibile, e per questo hanno dato vita nei giorni scorsi al Comitato spontaneo per la rinascita di Carrabuffas.

Obiettivo: rimettere in sicurezza nei tempi più brevi l’intero percorso, provvedere allo sfalcio, ridare decoro alla zona con la raccolta dei rifiuti abbandonati. L’appuntamento è per lunedì 11 ottobre, quando l’Assemblea degli Utenti dovrà nominare un nuovo Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio resterà in carica per i prossimi quattro anni e, non appena eletto, provvederà a indicare il nuovo Presidente. «Una precedente Assemblea in agosto - dice Angelo Salis, uno dei fondatori del Comitato - è stata annullata perché convocata in violazione delle norme statutarie del Consorzio. Questa dovrebbe essere la volta buona per dare una svolta all’intero territorio dopo anni di completa trascuratezza».

La Strada Carrabuffas è scandita da una dozzina di traverse che accolgono alcune centinaia di abitazioni oltre a importanti realtà economiche come l’Oleificio San Giuliano e l’Azienda Agricola Martinelli, raccoglie da tempo anche il traffico di chi, provenendo dalla zona sud-orientale di Alghero, intende raggiungere la statale 127bis e da lì la quattro corsie 291var per Sassari evitando in buona parte il traffico cittadino, ed è destinata ad accrescere la propria importanza con la costruzione ormai avviata della nuova circonvallazione cittadina. «Si tratta di una situazione di degrado obiettivamente imbarazzante - dicono i responsabili dell’Oleificio San Giuliano -. Abbiamo clienti che giungono da ogni parte d’Italia e del mondo, e quello che offre da troppo tempo Carrabuffas, al di là di quello che già facciamo di volta in volta di nostra iniziativa per rimediare al peggio, non è certamente un buon biglietto da visita non solo per noi, ma anche per tutta la città e per la Sardegna».

«Molte proprietà di Uuenti che fanno parte del Consorzio - aggiunge Carlo Rabino , membro del neonato Comitato - ospitano nel corso dell’anno turisti provenienti dall’Italia e dall’estero. E’ vergognoso che il primo contatto che queste persone hanno con la città di Alghero sia una strada da terzo mondo, in condizioni di manutenzione e decoro inaccettabili». «Senza contare - gli fa eco Alessandro Pallotta, che percorre Carrabuffas ogni giorno con il suo scooter - i rischi che si corrono ad avventurarsi su un tale tragitto, dove gli incidenti e i danni ad auto e moto avvengono con una frequenza allarmante».

Uno dei primi obiettivi del Comitato è quello di dotare il Consorzio di organi direttivi (Consiglio di amministrazione e presidenza) efficienti, determinati e professionali. L’Assemblea dell’11 ottobre diventa quindi un appuntamento molto importante per il futuro dell’area. «E’ particolarmente urgente - spiega Elisabetta Murenu, tra i membri fondatori del Comitato - riavviare una intensa e proficua collaborazione con il Comune e tutte le Istituzioni coinvolte nella gestione, e attivare rapidamente ed efficacemente tutte le risorse che riusciremo insieme a mettere in campo. Questa vasta parte della città – stiamo infatti parlando di centinaia di ettari di oliveti, giardini, campi e pascoli – deve tornare ad essere un luogo in cui transitare è un piacere, e non una sorta di rally tra buche, erbacce e rifiuti».



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