G.P.
28 settembre 2021
«Imprese, serve una visione sul futuro»
È l’analisi del territorio nel dossier di Confartigianato e la denuncia di Giacomo Meloni, Presidente Confartigianato Gallura. Oltre 23mila aziende e 37mila addetti ma mancano regia, servizi, infrastrutture e visione del futuro
OLBIA - Con più di 23mila aziende in totale, di cui 5mila artigiane, che danno lavoro a 37mila addetti, con oltre 9mila impiegati nelle realtà artigiane, il nord est della Sardegna soffre ma resiste alle avversità economiche create dalla crisi Covid 19. Proprio il comparto artigiano gallurese rappresenta il 23,4% sul totale del sistema imprenditoriale del territorio. Sono questi, in sintesi, i dati che emergono dal Dossier “Artigianato e MPI della Gallura”, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte UnionCamere e Istat. Il report, che ha analizzato i numeri delle attività produttive, artigiane e non, presenti in ognuno dei 26 comuni galluresi tra il 2019 e 2021, ha focalizzato anche l’attenzione sul rapporto nati-mortalità delle imprese artigiane, sull’occupazione e sul settore del turismo.
«Quello gallurese è un territorio in sostanziale crescita per nati/mortalità imprese e per presenza piccole imprese – commenta Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Gallura – un tessuto economico costituito per il 99,7 per cento da imprese con meno di 50 dipendenti. Osservando il dato demografico imprenditoriale di Olbia, in crescita in ogni indicatore d’impresa – continua il Presidente - è significativo di come questa faccia da attrattore svuotando, al contrario, i piccoli centri limitrofi, che soffrono e perdono terreno, situazione simbolica anche di un fenomeno che riguarda la differenza tra le diverse aree del territorio. Un dato simbolico di quello che sta avvenendo nel nord Sardegna».
Numeri, questi, che aprono un dibattito e qualche ragionamento. Nel triennio analizzato, le attività produttive sono cresciute dello 0,2% (+53 unità) mentre, nello stesso periodo, tra le imprese artigiane si è registrata una contrazione dell’1.7%, con la perdita di 94 realtà. Però, in questo specifico settore in questo anno in corso, il bilancio iscrizioni-cessazioni, dopo anni di “segni meno”, è tornata crescere sensibilmente (+56 attività). «Questo dato segna una spaccatura profonda anche relativamente alle azioni da intraprendere tra le due aree – prosegue Meloni - nel nostro comparto registriamo una forte preoccupazione perché siamo, ancora una volta, in assenza di una capacità adeguata di rappresentare istanze specifiche. Quindi, manca una programmazione generale, e mancano gli interventi che devono rispondere alle priorità ed alle vocazioni del territorio. Il rischio è di annacquare proposte progettuali in una generale rivendicazione del Nord Sardegna che non darebbe soluzione, né ai problemi del nord ovest, né a quelli del nord est. Insomma, le imprese ci sono nonostante tutto ma manca una regia condivisa».
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