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Cor 7 settembre 2021
Faro, il Parco ammette: nessuno ci risponde
Numerosi i tentativi dei vertici di Casa Gioiosa e dell´Amministrazione di istituire un tavolo per affrontare la questione-Capo Caccia, purtroppo senza esito. Appello a istituzioni e cittadini a sostenere le iniziative del Parco
Faro, il <i>Parco</i> ammette: nessuno ci risponde

ALGHERO - «Soddisfatti che, finalmente, la cittadinanza si interessa, a tempo debito e opportuno, dei beni demaniali ricadenti nell’area del Parco naturale regionale di Porto Conte. Ma è bene sapere che da qualche anno il Parco, in tutti i possibili modi consentiti, sta cercando di scongiurare la messa sul mercato del Faro di Capo Caccia e di trovare una possibile via di collaborazione con lo Stato per un uso condiviso (dual use) di valorizzazione della struttura per la parte della stessa non più interessata dalle primarie attività di segnalamento».

Così i vertici dell'ente Parco, oggi rappresentato dal presidente Raimondo Tilloca con i membri del Cda, Adriano Grossi e Pasqualina Bardino, ed il direttore Mariano Mariani s'inseriscono nella delicata discussione sul futuro del faro di Capo Caccia, dopo la presa di posizione di Sardenya i Llibertat e la dettagliata mozione all'attenzione del Consiglio comunale, con la quale i gruppi consiliari di Pd, "Per Alghero", Futuro Comune e Sinistra in Comune chiedono di definire l'annessione di Faro, ex Batteria di Punta Giglio e Torre di Fertilia tra i beni da trasferire immediatamente al Comune [LEGGI].

Dal Parco si sottolinea come si sia cercato in più occasioni di trovare una soluzione condivisa, perfino transitoria, per un utilizzo anche momentaneo del faro di Capo Caccia, con i ministeri ed organismi preposti, «ma senza alcuna risposta». Anche di recente, dopo la firma di un protocollo di intesa per la valorizzazione e razionalizzazione di immobili militari fra il Ministero della Difesa, il Ministero Ambiente ed il Demanio dello Stato, che prevedeva il coinvolgimento degli Enti di gestione di parchi e aree protette, Parco e Amministrazione hanno tentato di affrontare la questione Capo Caccia con l'obbiettivo di istituire un tavolo tecnico: «Purtroppo ad oggi nessun riscontro ci è ancora pervenuto» ammettono con rammarico i vertici di Casa Gioiosa che chiedono «a tutti, istituzioni locali e regionale e cittadini di Alghero di voler sostenere le iniziative del Parco».

Nella foto: il Faro di Capo Caccia a rischio privatizzazione



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