Numerosi i tentativi dei vertici di Casa Gioiosa e dell´Amministrazione di istituire un tavolo per affrontare la questione-Capo Caccia, purtroppo senza esito. Appello a istituzioni e cittadini a sostenere le iniziative del Parco
ALGHERO - «Soddisfatti che, finalmente, la cittadinanza si interessa, a tempo debito e opportuno, dei beni demaniali ricadenti nell’area del Parco naturale regionale di Porto Conte. Ma è bene sapere che da qualche anno il Parco, in tutti i possibili modi consentiti, sta cercando di scongiurare la messa sul mercato del Faro di Capo Caccia e di trovare una possibile via di collaborazione con lo Stato per un uso condiviso (
dual use) di valorizzazione della struttura per la parte della stessa non più interessata dalle primarie attività di segnalamento».
Così i vertici dell'ente Parco, oggi rappresentato dal presidente Raimondo Tilloca con i membri del
Cda, Adriano Grossi e Pasqualina Bardino, ed il direttore Mariano Mariani s'inseriscono nella delicata discussione sul futuro del faro di Capo Caccia, dopo la presa di posizione di
Sardenya i Llibertat e la dettagliata mozione all'attenzione del Consiglio comunale, con la quale i gruppi consiliari di Pd, "Per Alghero", Futuro Comune e Sinistra in Comune chiedono di definire l'annessione di Faro, ex Batteria di Punta Giglio e Torre di Fertilia tra i beni da trasferire immediatamente al Comune [
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Dal Parco si sottolinea come si sia cercato in più occasioni di trovare una soluzione condivisa, perfino transitoria, per un utilizzo anche momentaneo del faro di Capo Caccia, con i ministeri ed organismi preposti, «ma senza alcuna risposta». Anche di recente, dopo la firma di un protocollo di intesa per la valorizzazione e razionalizzazione di immobili militari fra il Ministero della Difesa, il Ministero Ambiente ed il Demanio dello Stato, che prevedeva il coinvolgimento degli Enti di gestione di parchi e aree protette, Parco e Amministrazione hanno tentato di affrontare la questione Capo Caccia con l'obbiettivo di istituire un tavolo tecnico: «Purtroppo ad oggi nessun riscontro ci è ancora pervenuto» ammettono con rammarico i vertici di Casa Gioiosa che chiedono «a tutti, istituzioni locali e regionale e cittadini di Alghero di voler sostenere le iniziative del Parco».
Nella foto: il Faro di Capo Caccia a rischio privatizzazione