G.P.
7 settembre 2021
Teatro: Vertigine di Giulietta in Sardegna
In Sardegna cinque giorni di spettacoli per la “Vertigine di Giulietta” della Compagnia blucinQue: una pièce affascinante e avvincente che fonde danza e teatro, musica e acrobazie per raccontare le emozioni. In scena domani a Arzachena, giovedì a Alghero, venerdì a Riola Sardo, sabato a Oristano e infine domenica a Cagliari
CAGLIARI - Il gioco delle passioni tra perdita di equilibrio e “oscillazioni” della mente e nel cuore con la “Vertigine di Giulietta” della Compagnia blucinQue in coproduzione con Fondazione Cirko Vertigo con ideazione, coreografia e regia di Caterina Mochi Sismondi, in tournée nell'Isola sotto le insegne della Stagione di Teatro Circo del CeDAC, Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.
In scena Alexandre Duarte, Elisa Mutto, Federico Ceragioli, Vladimir Ježić, Rio Ballerani e Michelangelo Merlanti sulle note del violoncello di Beatrice Zanin, che firma anche il sound design dello spettacolo, «una composizione orinirica in cui corpi, movimento, luce e musica sono voci di un medesimo canto d’amore e riconoscenza, lirica di riconoscimento e perdita». “Vertigine di Giulietta” liberamente ispirata alla storia di “Romeo e Giulietta” di Willliam Shakespeare debutterà in prima regionale donani, mercoledì 8 settembre alle 21 all'AMA Auditorium Multidisciplinare di Arzachena, in collaborazione con Deamater, per approdare giovedì 9 settembre alle 21 a Lo Quarter di Alghero, poi (dopo una replica venerdì 18 settembre alle 19.30 al Parco dei Suoni di Riola Sardo sarà in scena sabato 11 settembre alle 21 in piazza Eleonora a Oristano e infine domenica 12 settembre alle 18.30 a Villa Pollini a Cagliari per il terzo appuntamento con “Circo in Villa” 2021 / II Rassegna Internazionale di Circo Contemporaneo organizzata dal CeDAC Sardegna.
Una pièce affascinante e avvincente che fonde danza e teatro, musica e acrobazie per raccontare le emozioni e lo “spiazzamento amoroso” quell'alternarsi di stati d'animo, quel costante interrogarsi sui propri desideri più segreti e sulle corrispondenze affettive, di una giovane donna, fragile ma determinata a realizzare il suo sogno, ammaliata in un gioco di sguardi e parole sussurrate nella notte, sotto l'ingannevole luna. Un amore proibito ma invincibile spinge Giulietta tra le braccia del suo Romeo, inevitabile quel matrimonio segreto e gli incontri notturni, ma incombe la fatalità di un duello in cui in una reazione di sdegno e d'ira, l'amante si trasforma in assassino, reietto, costretto all'esilio.
“Vertigine di Giulietta”, con light design di Massimo Vesco e costumi di Carla Carucci, è sintesi folgorante di un amore, quello smarrimento che è consapevolezza di perdersi e ritrovarsi, tra istinto e ragione, in uno spazio sospeso dove ogni istante è prezioso, insieme eterno e fuggevole, tra i battiti del cuore e lo scorrere di pensieri, parole dolcissime, scoperta della sensualità e del piacere, ma anche vago timore che quell'arcana felicità svanisca. Una grammatica di corpi in movimento a segnare le distanze, in una percezione acuita nel tempo del lockdown e della pandemia, in cui il contatto fisico negato è insieme metafora di un desiderio irrealizzabile e di un più stretto, ininterrotto dialogo spirituale, in una dimensione quasi astratta e simbolica.
Sul palco gli attrezzi aerei, la roue cyr, il violoncello, la danza e l’uso della voce che riporta segmenti e ricomposizioni del testo di Shakespeare, oltre a pochi semplici ed emblematici oggetti di scena, quali elementi concreti e plastici, che si stagliano a contrappunto di questa atmosfera sospesa. A scandire il ritmo, l’alternanza simbiotica di brani di Prokofiev e della musica eseguita da un violoncello classico processato dal vivo dalla musicista Bea Zanin, in scena insieme ai performers, danzatori e circensi, coinvolti nella composizione fisica e musicale.
Nella foto: Cirko Vertigo
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