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3 settembre 2021
Liquigas, presidio a Porto Torres
«Chiudono l´imbottigliamento e posti di lavoro». Presidio dei lavoratori e dei sindacati Filctem Cgil, Uiltec Uil e Femca Cisl nell’area industriale di Porto Torres, davanti ai cancelli della Liquigas

PORTO TORRES - Presidio dei lavoratori e dei sindacati Filctem Cgil, Uiltec Uil e Femca Cisl nell’area industriale di Porto Torres, davanti ai cancelli della Liquigas, la società che ha annunciato un piano di razionalizzazione che mette a rischio nuovi posti di lavoro. L’azienda nell’ex petrolchimico, presso la sede di via Marco Polo, conta 24 dipendenti per un totale di circa 70 occupati nell’Isola e 900 in tutta Italia.
«Questo sciopero rientra nell’ambito di una vertenza nazionale che va a contrastare l’atteggiamento dell’Ad di Liquigas, Andrea Arzà, un comportamento che lede la consuetudine di relazioni sindacali e industriali continue e serie – ha dichiarato Giovanni Tavera, segretario regionale Uiltec Uil - . Da due anni, infatti, abbiamo avviato una interlocuzione con la direzione dell’azienda con la quale abbiamo fatto accordi in buona parte disattesi».
Per il segretario Filctem Cgil di Sassari, Gianfranco Murtinu: «Il rischio è che anche questa sede di Porto Torres diventi esclusivamente logistica, - osserva – a seguito della decisione di ridurre l’imbottigliamento delle bombole del gas con una possibile riduzione del personale di almeno quattro unità». L’azienda avviata a Porto Torres nel 1994, infatti, si occupa della vendita e distribuzione in tutta l'Isola delle bombole di gpl imbottigliate nelle varie sedi isolane, comprese quelle di Assemini, Monti e Sarroch.
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