red
17 marzo 2004
Contro l’abuso di spamming il “francobollo elettronico”
Oltre la metà delle e-mail attualmente circolanti è ormai costituita da spam. Bill Gatest propone i francobolli elettronici
Lo spamming ha assunto una rilevanza tale da mettere in serio pericolo la sopravvivenza della posta elettronica come mezzo di comunicazione rapido ed efficiente. Imporre il pagamento di un francobollo sulle e-mail è la proposta avanzata, per risolvere il problema, dal capo e fondatore di Microsoft Bill Gatest, alcune settimane fa durante il World Economic Forum di Davos, in Svizzera. E tra utenti, tecnici e aziende si scatena il dibattito su quale sia la pena massima sopportabile per liberarsi, una volta per tutte, del problema della posta spazzatura. Il ministro per l´Innovazione e le tecnologie, Lucio Stanca, ha definito «benvenuta» la proposta del gruppo Microsoft «Questa idea, come tutte le altre contro lo spamming, sono benvenute», ha detto Stanca parlando a giornalisti a Bruxelles, sottolineando che questo delle e-mail indesiderate «è un fenomeno negativo, deteriore, che riduce l´utilità della posta elettronica e di internet».
Anche Roberto Galimberti, fondatore di I.net e uno dei pionieri dei servizi di posta elettronica in Italia, ritiene valida l’idea di utilizzare i francobolli elettronici anche se sostiene che è un’idea da mettere alla prova del mercato. Galimberti dirige un’azienda sui cui server viaggia il 30% delle email italiane. E ha un’idea tutta sua su come arginare lo spamming. “Il nostro principio - spiega - è di eliminare la posta indesiderata all’arrivo, non bloccarla all’origine, come vorrebbe fare Bill Gates, cosa che stimolerebbe al massimo il desiderio di rivalsa degli spammer. Noi abbiamo strumenti che cestinano il 97-98% dei messaggi spazzatura grazie a sistemi che "imparano" via a riconoscerli. Certo, la lotta tecnologica rimane: ma è più equilibrata”.
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