Cor
20 agosto 2021
Salvatore Esposito a Casa Manno
Casa Manno per il Contemporaneo presenta ad Alghero la mostra "Infinite corrispondenze. Numeri e colori". L´allestimento sarà visitabile fino a lunedì 20 settembre 2021 nei giorni di apertura del museo
ALGHERO - Casa Manno per il Contemporaneo presenta la mostra "Infinite corrispondenze. Numeri e colori" di Salvatore Esposito, a cura di Mariolina Cosseddu. L'evento, organizzato con il patrocinio della Società Dante Alighieri - Comitato di Alghero APS, si terrà sabato 21 agosto a partire dalle ore 18.30. L'allestimento sarà visitabile fino a lunedì 20 settembre 2021 nei giorni di apertura del museo (ven, sab, dom, lun – ore 16.00/20.00) con ingresso a offerta libera.
Salvatore Esposito, nato nel 1937 a Gallipoli, nel 1960 è a Milano all’Accademia di Brera, dove frequenta i corsi di Mauro Reggiani. Marco Valsecchi nel 1965 scrisse che la pittura di S. Esposito, con i suoi mezzi più sottili, imbevuti di luce e di aria, evocava una realtà trasfigurata dal sentimento, e quindi impone un'immagine lirica, disposta all'elegia, con una gamma di colori freddi ed atmosferici che gli piaceva riferire per affinità all'azzurro impressionistico di Sisley. In seguito soggiorna a Milano, Berlino, Parigi con Studio a Milano e a Berlino. Visita l’Africa del Nord, la Spagna, Londra e New York. Anche con questi viaggi in Esposito resta una verità artistica fatta di lirismo mediterraneo, accumulato negli anni dell’adolescenza a Gallipoli. “Una verità nativa, irreversibile, che si è rafforzata di verifica in verifica, di peregrinazione in peregrinazione, dallo studio di Giacometti a quello di Rauschenberg”, come osservò Guido Vergani nelle Monografie d’arte moderna Schubert, Milano, 1971. Infine, l’approdo a Sassari, dove il mai rimosso sentimento solare di forma e natura prorompe facendosi prepotentemente largo tra motivi ad esso estranei. Sileno Salvagnini, per la mostra alla Galleria Kairòs di Sassari del 1994, dirà che “c’è tanto più movimento nell'immobilità della ‘scrittura’ di Esposito, che non nelle scorpacciate percettive di cinetici e concettuali”. A Sassari, nel 1999, nel Palazzo della Provincia, l’ultima grande mostra “Pittura come incanto del paesaggio”, con catalogo Mazzotta, Milano, cui si rimanda per una completa bibliografia della critica. È stato docente di Anatomia artistica all’Accademia di Brera.
|