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19 agosto 2021
Citro e Pinna al chiostro di San Francesco
Grande attesa per gli appassionati di musica classica per il concerto del duo Citro Pinna, clarinetto e pianoforte al chiostro di San Francesco il prossimo 22 agosto. Musicista dalle eccelse doti virtuosistiche ha illuminato la strada dei suoi allievi
ALGHERO - Si terrà domenica 22 agosto alle ore 21 ad Alghero, presso il chiostro del Complesso Monumentale di San Francesco, l’atteso concerto del clarinettista Nunzio Citro e del pianista Riccardo Pinna. La serata vuole essere un omaggio al M° Gaetano Capasso, virtuoso clarinettista della scuola napoletana ed erede della tecnica dei segreti del M° Giacomo Miluccio, prematuramente scomparso lo scorso anno. Il M° Gaetano Capasso già docente di clarinetto presso il Conservatorio di Musica di Foggia e Salerno ha concluso la sua carriera al ‘S. Pietro a Majella’ di Napoli dove ha occupato la sedia del suo M° G. Miluccio. Musicista dalle eccelse doti virtuosistiche ha illuminato la strada dei suoi allievi, non solo all’insegna della musica, ma anche dando rilievo allo sviluppo della corretta forma mentis dell’individuo volta a condurre l’uomo verso la chiave della saggezza e della libertà, proprio quella libertà che non ha ‘mai’ barattato con il ‘compromesso’ ovvero l’infida possibilità terrena di arrivare in alto attraverso il disprezzo dei valori.
Protagonista della serata sarà il clarinettista e suo allievo Nunzio Citro che interpreterà una serie di brani prevalentemente del ‘900 quali la Sonata di F. Poulenc, la Sonata in Fa minore n.1 op.120 di J. Brahms, la Sonatina di M. Arnold, il ‘Capriccio per clarinetto solo’ di H. Sutermeister, brano d’obbligo al concorso internazionale di Ginevra, e il ‘Concerto per clarinetto’ solo di V. Bucchi.Proprio nel concerto di Valentino Bucchi, la cui composizione risale al 1969, il giovane clarinettista interpreterà molte delle possibilità espressive dello strumento e gli effetti sonori realizzabili al clarinetto tra cui i multifonici. È infatti nel ‘CORALE’ del terzo tempo, ovvero una sequenza di dieci effetti sonori, che il clarinettista dovrà concretizzare attraverso la tecnica ereditata l’emissione simultanea di una serie di suoni equiparabili alla traslitterazione musicale della “compresenza dei morti e dei viventi” del 1966, in cui il filosofo Aldo Capitini, al quale si ispirò V. Bucchi, scriveva: “Andando verso un tu ho pensato agli universi….il giorno sto nelle adunanze, la notte rievoco i singoli….se mi considerano un intruso, la musica mi parla…ringraziando di tutto, mi avvicino infinitamente.”
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