ALGHERO - «La visita del Presidente della Repubblica, che è stato un grande onore per la città e motivo di orgoglio per tutti gli algheresi, è servita all'Amministrazione e al Sindaco per spostare l'attenzione dalle condizioni indecenti e indecorose in cui versa la città. Per rispetto abbiamo evitato polemiche in quei giorni, ma ora non possiamo continuare a tacere di una città lasciata allo sbando, sempre più sporca, con le strade completamente dissestate e dove, per scelta dell'Amministrazione Conoci, vige una completa deregulation». Nuova, pesante, bordata sull'Amministrazione algherese, incapace di far rispettare regole e regolamenti.

I consiglieri comunali di opposizione non fanno sconti e sottolineano i gravi problemi a cui sta andando incontro la città in questi mesi. «Una amministrazione che davanti ai problemi, davanti alla continua trasgressione delle regole sa solo girarsi dall'altra parte, far finta di nulla e fischiettare. Una città completamente allo sbando, senza un minimo di pianificazione, dove non ci si preoccupa di far rispettare regole di alcun tipo, figuriamoci quelle relative agli assembramenti. Con i numeri della Sardegna in prepotente aumento e con il rischio oramai concreto di entrare in zona gialla ad Alghero nessuno esercita alcuna forma di controllo. Si fa finta di non vedere per una chiara e vergognosa scelta politica e di potere. Amministrare vuol dire assumersi delle responsabilità, vuol dire dare delle regole alla città e farle rispettare».

«Dopo due anni di totale immobilismo è necessario che il Sindaco smetta di trascurare alcuni settori strategici come attività produttive e turismo ed affidi, finalmente, le deleghe vacanti. Inoltre è necessario portare al più presto in aula alcuni strumenti fondamentali quali il piano del traffico e del commercio, che purtroppo sono bloccati da divergenze in maggioranza. Noi siamo pronti, come sempre e ancora di più di fronte a questo disastro, a lavorare e a dare il nostro contributo di idee e proposte. Se, però, si è convinti, come i nostri amministratori conociani, che amministrare sia solo farsi selfie o foto da conservare nell'album dei ricordi, non abbiamo altro da dire se non che è evidente che non si è capito nulla del senso del dovere e del servizio, che dovrebbe animare chi amministra» concludono Gabriella Esposito, Mario Bruno, Pietro Sartore, Raimondo Cacciotto, Ornella Piras, Mimmo Pirisi e Valdo Di Nolfo.