L´ex sindaco sottolinea l´anomala situazione in cui si ritrova la giunta comunale di Alghero con un assessore senza alcuna delega. Così si rivolge al sindaco: «Forse nella sua azienda privata non lo avrebbe fatto»
ALGHERO - Precipita la situazione e dopo mesi di continui tira e molla, polemiche e minacce scoppia la crisi nel periodo più impensabile, nel bel mezzo di agosto, quando notoriamente anche le diatribe politiche ad Alghero vanno in vacanza. Non quest'anno, dove anche il Ferragosto si porta dietro gli strascichi dell'atto firmato da Mario Conoci, col quale revoca le deleghe assessoriali a Marco Di Gangi dopo l'infuocato attacco al presidente della Fondazione Alghero [
LEGGI].
Di Gangi rimane assessore, seppur senza deleghe, un fatto abbastanza strano e decisamente anomalo, che difficilmente potrà mettere d'accordo tutti in maggioranza, ad iniziare dal capogruppo di Fratelli d'Italia, abbastanza contrariato dalla presa di posizione pubblica dell'assessore contro Andrea Delogu (Forza Italia). La scelta di Conoci però, spiazza un po tutti. Tra i primi a commentarla pubblicamente, l'ex sindaco Mario Bruno (
nella foto).
«L’assessore viene nominato e revocato dal Sindaco che gli assegna le deleghe per decreto. Fa parte di un organo collegiale che decide l’attività amministrativa insieme al Sindaco, sulla base degli indirizzi del Consiglio Comunale. Gli assessori, in quanto componenti della giunta godono della fiducia del Sindaco. Sono i suoi primi e preziosi collaboratori. Ciò premesso, mi chiedo: perché ritirare le deleghe ad un assessore sul quale il Sindaco ripone piena fiducia, avendolo mantenuto in giunta? E perché mantenere in giunta - con compenso - un assessore che non ha deleghe, cioè che non ha niente da fare? Forse nella sua azienda privata non lo avrebbe fatto».