Gabriella Esposito
29 luglio 2021
L'opinione di Gabriella Esposito
Un assessore disconnesso con la realtà
Da non credere. L’Assessore Di Gangi rimprovera all’amministrazione precedente di non avergli lasciato la rubrica, i numeri di telefono dei sindaci delle città Unesco, con una originale e strepitosa interpretazione della continuità amministrativa e dei rapporti istituzionali, declassati al rango delle pagine gialle di un tempo, al quale l’assessore sembra rimasto. Pare sia questo il motivo per cui non abbiano candidato Alghero fra le città creative. In realtà, sembra che Di Gangi abbia smarrito anche il numero della Fondazione Alghero che lo scorso 29 gennaio affidava un incarico professionale proprio per gestire nel modo migliore la candidatura di Alghero all’Unesco fra le città creative. Avrà trovato occupato, oppure la linea interrotta, forse mai attivata.
Non solo, rimprovera anche il fatto che la candidatura precedente non abbia prodotto successo. Lo chieda a Pesaro, città della musica solo dopo quattro candidature, come la tenacia e le politiche culturali e turistiche siano importanti per creare destinazione e arrivare al risultato. A proposito di Pesaro, il funambolico assessore si domanda perché il vicesindaco di Pesaro, incontrato quindici giorni fa ad Alghero, non gli abbia parlato della mancata candidatura di Alghero fra le città creative. Sarà perché il bando era già scaduto a maggio? E magari non voleva infierire? Certo, l’opera della sepoltura dei sardi è elemento significativo del patrimonio culturale della Sardegna e merita il riconoscimento dell’Unesco.
Alghero, Villanova Monteleone, Ossi, Cheremule, Mamoiada, Goni, Ardauli, Benetutti, Sedilo, Bonnanaro hanno fatto bene a candidare questo patrimonio culturale di eccezionale valore universale. E anche noi l’abbiamo sostenuta questa candidatura. Proprio in quella occasione abbiamo ricordato all’assessore Di Gangi di non sottovalutare però anche l’importanza di riproporre Alghero fra le città creative Unesco, per il suo corallo, il suo oro rosso. Che è elemento distintivo della nostra città in Italia e nel mondo. Peculiarità ben nota anche a Torre del Greco, che non a caso, dopo aver visto e riconosciuto Alghero quale “Città del Corallo” che ha fatto mostra di sé a Parigi in casa UNESCO, ha pensato di proporre il suo corallo quale patrimonio immateriale dell’umanità. Riteniamo che unire Alghero in questa candidatura sia fondamentale, anche in un’ottica che va oltre il nostro Paese.
Dia, infine, uno sguardo al decreto sostegni bis. Ampliato il fondo da da 50 milioni di euro destinato ai comuni Unesco per iniziative di valorizzazione turistica dopo il drastico calo dei visitatori a causa della pandemia. Tra i beneficiari non solo i siti riconosciuti patrimonio dell’Umanità, ma anche le Città Creative. Un risultato importante ottenuto grazie al supporto dell’Anci e al lavoro di squadra. In questi anni abbiamo avuto l’opportunità di conoscersi meglio con le città Unesco e di unire le forze, provando a creare nuove sinergie e proposte turistiche per i tanti visitatori dei nostri territori (veda iniziative e accordi con Pesaro, Bologna e Reggio Emilia, per esempio). Il lavoro svolto dal 2017 , dopo l’inserimento in finale di Alghero fra le città creative, con la rete di alleanze creata fra le città (consigliata proprio dall’Unesco e stimolata da grandi città italiane), sarebbe stato fondamentale nel perseguire una candidatura importante per Alghero e per il suo prestigio internazionale. Ma per Di Gangi è tempo perso. Due anni in carica, ma poca connessione anche con la nostra città, di cui sta ancora cercando il prefisso per restare in linea.
*già assessore al Turismo ed alla Cultura di Alghero
UNESCO, ALGHERO GUARDA AVANTI
ALGHERO CITTA' UNESCO, ADDIO AL SOGNO
|