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11 luglio 2021
«Giù le mani da Capo Ceraso»
Goletta Verde in navigazione nel Golfo di Olbia, insieme a canoe e sup. Da Legambiente un deciso no ad ampliamenti e nuove lottizzazioni residenziali e industriali a Sa Testa e Capo Ceraso
OLBIA - Secondo giorno della terza tappa di Goletta Verde di Legambiente a Olbia in navigazione nel Golfo, alla volta di Sa Testa e Capo Ceraso, per protestare, insieme a comitati e associazioni in kayak e SUP, contro la realizzazione di ampliamenti e nuove lottizzazioni residenziali e industriali. «Giù le mani dalla costa» è lo striscione che i volontari e le volontarie di Goletta Verde hanno srotolato insieme ad un gruppo di cittadini e cittadine olbiesi, in difesa delle aree incontaminate che si affacciano sul Golfo di Olbia: la collina di Sa Testa e di Capo Ceraso. Le zone rappresentano un patrimonio naturalistico incontaminato, salve per il momento da speculazioni edilizie e che, oltre a rappresentare un’attrazione turistica, sono luoghi identitari cari alla comunità e spazio di rigenerazione a due passi dal centro cittadino.
«Non capiamo come si sia potuto anche solo immaginare di cementificare queste aree incontaminate con volumi ricettivi di 140.000 metri cubi a Capo Ceraso e 70.000 metri cubi nella collina di Sa Testa - dichiara Cristina Dessole del Circolo Legambiente Gallura. Come ha anche osservato recentemente la Regione Sardegna, le opere contenute nel PUC del Comune di Olbia sono in palese contrasto con gli obiettivi di conservazione e tutela dell’area. Valorizzare questi luoghi significa proteggerli dal cemento e garantire uno sviluppo economico e turistico sostenibile, che segua la sua naturale vocazione di territorio aperto e fruibile. Con la manifestazione di oggi, insieme a Goletta Verde, ci auguriamo che questi progetti siano definitivamente abbandonati; noi continueremo a batterci per difendere il nostro territorio da nuovi assalti speculativi».
Dobbiamo puntare a uno sviluppo economico che rispetti il patrimonio naturalistico, e che dialoghi con territorio e natura in maniera sostenibile, senza dover necessariamente ricorrere al cemento.
«Ancora una volta ribadiamo che il futuro della Sardegna è quello dello sviluppo sostenibile e questo passa anche dalla conservazione delle sue meravigliose coste e da un turismo in linea con la preservazione del territorio - dichiara Marta Battaglia, Direttrice di Legambiente Sardegna. Per questo, ci battiamo contro progetti insensati di cementificazione, in linea con la visione strategica delineata dal Piano Paesaggistico Regionale che deve continuare ad essere valida guida per il governo dei territori. Non possiamo fare passi indietro e dobbiamo impedire, senza se e senza ma, qualunque intervento di trasformazione nelle aree inedificate. Non esiste alcuna contrapposizione tra tutela dell’ambiente e lavoro e sviluppo, anzi. L’ambiente e lo sviluppo sostenibile devono essere il binomio vincente per la nostra isola».
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