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9 luglio 2021
Cresce la comunità di Campagna Amica
Cresce la comunità di Campagna Amica in Sardegna che questa mattina ha inaugurato un nuovo mercato a Perfugas in piazza Mannu. Si tratta del sesto nuovo mercato negli ultimi sette mesi nato in Sardegna
SASSARI - Cresce la comunità di Campagna Amica in Sardegna che questa mattina ha inaugurato un nuovo mercato a Perfugas in piazza Mannu. Si tratta del sesto nuovo mercato negli ultimi sette mesi nato in Sardegna, dopo Terralba, Ghilarza, Isili, Budoni, San Teodoro, per una grande rete di vendita diretta (la più grande al mondo sotto lo stesso brand) che in controtendenza in uno dei peggiori periodi della storia dimostra ancora una volta la propria centralità e la sempre maggiore consapevolezza dei cittadini verso i prodotti a km0, dall’origine certa, freschi e di stagione.
Trend che segue quello nazionale che ne ha inaugurato oltre 50 nell’ultimo anno, in piena pandemia. Il rapporto diretto e di fiducia che si instaura nei mercati di Campagna Amica tra produttore e consumatore è sempre di più la carta vincente per promuovere e valorizzare il cibo buono e sicuro, ma anche una comunità solidale, sostenibile, attenta alla biodiversità ed al sociale. Quindici giorni fa a Ghilarza è stato inaugurato il primo mercato di Campagna Amica dell’agricoltura sociale, dove si portano in vendita i prodotti delle aziende agricole sociali.
Per il Nord Sardegna si tratta dell’ottavo mercato settimanale, dopo quelli ormai divenuti appuntamenti fissi del martedì a Porto Torres e Tempio, mercoledì a Sorso, giovedì ad Alghero, venerdì a Li Punti e del doppio appuntamento del sabato all’Emiciclo e nel coperto di Luna e sole. A Perfugas si terrà tutti i venerdì dalle 8 alle 13 con la presenza di frutta e verdura, formaggi, pane e pasta, olio, uova e tanti altri prodotti locali. «Campagna Amica cresce e si allarga anche nelle piccole comunità – commenta il presidente dell’associazione della aziende agricole di Campagna Amica del Nord Sardegna Gianni Muntoni – dove le aziende agricole portano direttamente i prodotti della propria azienda, freschi e di stagione e con loro anche tutta la narrazione del saper fare e di una cultura rurale che si confronta quotidianamente con la città».
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