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6 luglio 2021
Discoteche, Muresu: 17esimo mese di paralisi
Questa mattina occupazione simbolica della sede Rai di Sassari. Piero Muresu: Siamo al 17esimo mese di paralisi delle nostre imprese - aggiunge Muresu - e ad oggi non vi è ancora alcuna certezza sul decreto governativo che dovrebbe stabilire la data di riapertura dei nostri locali
SASSARI - Sulla drammatica situazione delle imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo interviene nuovamente Piero Muresu, Presidente per la Provincia di Sassari del SILB Confcommercio, il Sindacato delle discoteche del Nord Sardegna. «E’ doveroso ricordare - rileva Muresu - che da quando è partita la pandemia, le discoteche stagionali-estive in Sardegna hanno potuto aprire solamente dal 15 luglio al 16 agosto 2020 totalizzando nella migliore delle ipotesi quattro serate di lavoro; mentre le discoteche stagionali-invernali sono completamente chiuse con fatturato azzerato da febbraio 2020».
«Siamo al 17esimo mese di paralisi delle nostre imprese - aggiunge Muresu - e ad oggi non vi è ancora alcuna certezza sul decreto governativo che dovrebbe stabilire la data di riapertura dei nostri locali. Attività che potrebbero riaprire, anche in seguito al via libera del Comitato Tecnico Scientifico, nel pieno rispetto delle prescrizioni da noi stessi proposte a tutela della salute dei nostri clienti e dei nostri dipendenti: verifica del green pass per l’accesso nei locali e capienza dimezzata. Gli altri comparti hanno ripreso il loro funzionamento, tranne in nostro settore che – in più – è stato anche mantenuto ai margini dei ristori necessari per la sopravvivenza delle imprese».
Muresu aggiunge inoltre che le discoteche sono sottoposte oltre che al danno anche alla beffa di assistere continuamente a balli organizzati abusivamente presso strutture prive della benchè minima autorizzazione oltre che in sprezzante violazione delle norme anti-covid attualmente vigenti. «Per queste ragioni – conclude il Presidente del SILB Confcommercio per il Nord Sardegna – la nostra azione sindacale a tutela del settore prosegue con massima determinazione: occuperemo simbolicamente la sede RAI di Sassari e lo stesso faranno i colleghi di tutte le province italiane per rivendicare le nostre legittime richieste ed a seguire incontreremo il Prefetto di Sassari per rappresentare lo stato di profonda sofferenza che sta vivendo il nostro settore».
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