S.A.
5 luglio 2021
Alghero, mancano camerieri, cuochi e bagnini
«Impossile riaprire la mia attività a luglio». Lo sfogo di un imprenditore algherese che come tanti suoi colleghi si trova a fare i conti con una nuova realtà: la mancanza di personale da assumere

ALGHERO - Riaprono i ristoranti, i bar, gli impianti balneari e gli alberghi ma il paradosso è che mancano i lavoratori stagionali. Anche ad Alghero, come nel resto d'Italia, gli imprenditori si trovano davanti ad una realtà inaspettata dopo mesi difficili di chiusure imposte a causa della pandemia: la difficoltà di trovare il personale. In particolare nel settore della ristorazione.
«Siamo a rischio apertura a luglio, abbiamo un aiuto cuoco e il custode ma non riusciamo a coprire gli altri posti vacanti. In tanti anni di attività non ci era mai successo: ci siamo rivolti senza successo all'ufficio di collocamento, al passaparola, agli annunci, alle agenzie interinali» è lo sfogo del proprietario di un ristorante, bar e impianto balneare in città al Quotidiano di Alghero. Non è l'unico, c'è chi non è riuscito a riaprire e chi invece è operativo ma combatte ogni giorno con lo stesso problema.
Si tratta di un fenomeno complicato, figlio di diversi fattori, alcuni strettamente collegati con gli effetti del virus. Tutte le imprese del turismo, a cominciare dai pubblici esercizi, sono quelle che hanno pagato il prezzo più alto in un anno e mezzo di pandemia e tanti addetti hanno scelto settori considerati meno a rischio in epoca Covid. Secondo tanti gli ammortizzatori sociali, i bonus per gli stagionali (da 2.400 euro, per la prima erogazione, e da 1.600 euro per la seconda erogazione), il reddito di cittadinanza fanno il resto per scoraggiare il rientro degli inoccupati nel mondo del lavoro. In generale servirebbe rafforzare le politiche attive sul lavoro e sulla formazione continua per creare competenze che i giovani, e non solo, possono spendere nei diversi ambiti professionali.
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