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28 giugno 2021
«Stangata Tari sulle città industriali»
Giunta Mulas (Porto Torres): «Allo studio compensazioni per evitare salasso ai cittadini. Territorio chieda al governo di modificare questo provvedimento ingiusto»
PORTO TORRS - «La nuova disciplina della Tassa sui rifiuti (Tari) decisa dal governo rischia di trasformarsi in una stangata per le città industriali. Questo provvedimento rischia di gravare ingiustamente sul portafoglio delle famiglie di Porto Torres. Stiamo trovando le forme compensative per evitare il salasso ma cercheremo di coinvolgere l'Anci e i rappresentanti istituzionali del territorio per ridurre o eliminare gli effetti di questa scelta». Così il sindaco Massimo Mulas e l'assessore al Bilancio Alessandro Carta commentano l'entrata in vigore alcune modifiche al testo unico dell'Ambiente che producono effetti sull'applicazione della tassa comunale sui rifiuti per le aziende industriali. Il provvedimento dispone l'esclusione totale dalla tassazione delle superfici dove avvengono le lavorazioni industriali, comprese quelle relative ai magazzini di materie prime, semilavorati e merci, in quanto producono soltanto rifiuti speciali; in base a questa previsione sarebbero pertanto tassabili solo i locali adibiti ad uffici, spogliatoi, mense che invece producono rifiuti urbani.
Questo aspetto provoca un impatto immediato sulla base imponibile della Tari: la tassa sui rifiuti è il tributo destinato a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti. Per legge l'intero costo del servizio di igiene urbana va coperto dalla Tari, cioè direttamente dagli utenti: in una città che ha un'area industriale estesa come quella turritana, l'esclusione delle aree produttive delle aziende dal volume delle entrate, provoca un immediato aggravio dei costi delle cosiddette utenze domestiche. «Le famiglie rischiano di sostenere aumenti importanti per coprire il mancato introito proveniente dall'area industriale - spiegano il sindaco e l'assessore - e stiamo lavorando per trovare una soluzione attraverso forme di compensazione: gli aumenti ci saranno ma non estremi come sarebbe stato con l'applicazione stretta del provvedimento. Si tratta di una situazione paradossale che colpisce pochi comuni in Sardegna e in Italia, quelli che hanno una grossa zona industriale. Per questo, oltre alle strategie che stiamo definendo come ente, chiediamo che il governo risolva quella che si è rivelata una falla del sistema che danneggerà i residenti di poche città italiane».
Non è l'unica novità che promette problemi per le casse comunali. Dal prossimo anno le utenze non domestiche avranno la possibilità di sganciarsi completamente dal servizio pubblico, conferendo anche i rifiuti urbani a un soggetto autorizzato che provvede ad inviare i rifiuti al recupero. In questo caso, sulle superfici che producono rifiuti urbani sarà dovuta solo la parte fissa della tariffa: per poter esercitare questa scelta bisognava inviare una comunicazione al comune entro il 31 maggio. Ogni anno, c'è quindi il rischio che diminuiscano le utenze non domestiche con un aumento, anche in questi casi, dei costi per le utenze domestiche.
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