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Red 26 giugno 2021
Protezione civile: una stazione a Capo Teulada
«A Capo Teulada una stazione del Sistema nazionale di allertamento maremoti», annuncia l´assessore regionale della Difesa dell´ambiente Gianni Lampis
Protezione civile: una stazione a Capo Teulada

CAPO TEULADA - L'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ha reso operative sei stazioni mareografiche nell’ambito della “Rete di sorveglianza operativa” nazionale, parte fondamentale del Sistema di allertamento nazionale per i maremoti generati da sisma, costituito dallo stesso Ispra, dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, con il coordinamento della Protezione civile nazionale. La Rete si occupa del monitoraggio del livello del mare a difesa delle aree costiere potenzialmente esposte a maremoti generati da terremoti nel Mediterraneo. Una di queste sei stazioni si trova in Sardegna, a Capo Teulada: la prima, dal 14 giugno, ad essere pienamente operativa. Assicura la registrazione di dati mareografici e la loro trasmissione per ventiquattro ore al giorno e sette giorni su sette.

I dati del livello del mare, registrati con precisione, sono trasmessi in tempo reale al Centro allerta tsunami dell’Ingv e sono visionabili e scaricabili in rete sul sito dell'Ispra. Le altre cinque sono a Porto Palo, Pantelleria e nelle piccole isole di Marettimo in Sicilia, a Roccella Ionica e Cetraro Lido in Calabria. «Sono progettate per resistere a dure condizioni, secondo gli standard internazionali fissati per la misura di onde da maremoto fino ad un’altezza massima di 10metri e campionabili alla velocità di un secondo - ha spiegato l'assessore regionale della Difesa dell’ambiente, con delega alla Protezione civile, Gianni Lampis - Rappresentano le prime installazioni per il potenziamento della rete di osservazione del livello del mare, con particolare attenzione alle aree costiere caratterizzate da sorgenti sismiche a elevato rischio tsunami. La stazione di Capo Teulada segna l’avvio della nuova rete di osservazione del livello del mare nel Mediterraneo, progettata anche per accogliere ulteriori sensori, secondo le esigenze e le indicazioni delle Autorità regionali».

Nei giorni scorsi, inoltre, nella sede della Protezione civile regionale, si è riunito un tavolo tecnico coi rappresentanti dell'Ispra, dell'Ingv, della Protezione civile nazionale e la partecipazione del Dipartimento Meteo climatico dell'Arpa Sardegna, dell'Assessorato regionale della Difesa dell'ambiente e dell'Area marina protetta di Capo Carbonara: «Ci siamo occupati del ruolo chiave della Sardegna nell'ambito dell'area di competenza del Siam (l'intero bacino del Mediterraneo) e della scarsa condizione di presidio delle coste sarde, per quanto riguarda la misura delle variabili meteomarine in tema di protezione civile - ha evidenziato Lampis - Perciò, si è parlato del potenziamento della rete mareografica e ondametrica regionale, soprattutto per migliorare le attività di previsione e di prevenzione dei rischi marini e costieri, che saranno inseriti nel Piano regionale di Protezione civile multirischio, in fase di elaborazione».

Nella foto: l'assessore regionale Gianni Lampis
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