«Il Piano di rilancio del Nuorese del futuro è rappresentato dai distretti rurali, che possono contare su un fondo di un miliardo e 200milioni all’interno del Recovery fund e che, in generale, sono gli strumenti più adeguati per agire in modo coordinato sui fondi strutturali rurali», dichiara il consigliere regionale del Psd’az
NUORO - «Il Piano di rilancio del Nuorese del futuro è rappresentato dai distretti rurali, che possono contare su un fondo di un miliardo e 200milioni all’interno del Recovery fund e che, in generale, sono gli strumenti più adeguati per agire in modo coordinato sui fondi strutturali rurali». Lo ha dichiarato il consigliere regionale del Psd’az Elena Fancello nel suo intervento all’incontro sul Piano di rilancio del Nuorese convocato lunedì dal commissario straordinario della Provincia di Nuoro Costantino Tidu
[LEGGI]. «E' doveroso fare il punto sullo stato dell’arte di un piano da 55milioni di euro, per poter risolvere le criticità laddove sono emerse e concludere gli interventi– ha detto Fancello – ma per quanto riguarda il futuro penso che ci sia bisogno di trasformazioni che abbiano carattere strutturale e che inneschino meccanismi di sviluppo duraturi».
«I distretti rurali – ha spiegato l'esponente sardista – costituiscono, nei territori, delle vere e proprie agenzie di sviluppo locale, caratterizzate da una identità storica e territoriale omogenea. Integrano attività agricole e altre attività locali (artigianato, turismo, cultura) stimolando la produzione di beni e servizi di particolare specificità. Faccio l’esempio del Distretto di Dorgali-Cala Gonone, che ormai è realtà e raggruppa, fino a oggi, ottanta aziende rappresentative di tutti i settori economici principali, da quello zootecnico, olivicolo, viticolo, alle attività di trasformazione agroalimentare, dagli agriturismi a alberghi e ristoranti, fino agli artigiani. La novità è che, protagonisti gli imprenditori, si fa emergere tutto il patrimonio esistente e gli si dà nuova spinta attraverso la valorizzazione reciproca all’interno del Distretto».
Per Fancello, «il ruolo della Regione è stato fondamentale, nell’individuare diversi distretti in ambito rurale su domanda di partenariati a trazione imprenditoriale. Dei veri e propri progetti di sviluppo territoriale, in linea con la programmazione del piano di resilienza europeo e nazionale. Un meccanismo virtuoso che una volta innescato rappresenta una solida e duratura base per qualsiasi sviluppo del territorio e fa da catalizzatore per nuove risorse e investimenti. Generare reddito e lavoro, equità sociale e perpetuare la qualità e la riproducibilità delle risorse naturali e culturali: questa è la funzione dei distretti rurali, questa è la missione per lo sviluppo economico del nostro territorio».
Nella foto: il consigliere regionale Elena Fancello