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Red 19 giugno 2021
Arte ad Alghero, Oltre le sbarre
Da giovedì 24 giugno a sabato 3 luglio, la Torre di Sulis ospiterà la mostra “Luci oltre le sbarre”, del fotografo Fabian Volti, immagini in bianconero e a colori scattate nell’ex carcere di San Sebastiano, primo capitolo di una ricerca sui luoghi della detenzione in disuso in Sardegna
Arte ad Alghero, Oltre le sbarre

ALGHERO - Per più di un secolo e mezzo il carcere di San Sebastiano a Sassari è stato per i detenuti che si sono avvicendati tra le sue mura un luogo di costrizione e sofferenza, ma anche una pausa forzata durante la quale provare a immaginare il dopo. Provare a scorgere, giorno dopo giorno, le “Luci oltre le sbarre”, come dice il titolo della mostra del fotografo e documentarista Fabian Volti (che sarà inaugurata giovedì 24 giugno, alle 19, alla Torre Sulis di Alghero, nell’ambito del festival “Asincronie”, dedicato al cinema documentario e alla fotografia sociale, e dove si potrà visitare fino a sabato 3 luglio, dalle 19 alle 22.30.

Allestita con il patrocinio della Fondazione Alghero e del Comune di Alghero, la mostra fotografica è la prima parte di un progetto di documentazione intrapreso da Volti nei luoghi della detenzione in disuso in Sardegna. Il primo “capitolo” è appunto il carcere di San Sebastiano, costruito negli ultimi decenni dell’Ottocento e dismesso nel 2013, quando tutti i detenuti sono stati trasferiti nella nuova casa circondariale di Bancali. Nel 2014, Fabian Volti, da sempre attento alle tematiche sociali, alle marginalità e all’indagine del territorio, ha scattato nell’ex carcere una serie di immagini in bianconero e a colori, nel tentativo di riportare alla luce, con delicatezza e rispetto, le tracce delle tante esistenze che per un periodo più o meno lungo hanno abitato celle, corridoi, cortili e refettori.

Dai disegni e le scritte sui muri, dalle suppellettili improvvisate fissate dal suo obiettivo emerge la «capacità di sopravvivere che gli esseri umani riescono a trovare nelle situazioni di totale privazione della libertà», come si legge nel catalogo della mostra, edito dalla casa editrice indipendente “Emuse” di Milano, e pubblicato nell'ambito del progetto editoriale “Sardegna in 4 movimenti”, curato dall'associazione 4CaniperStrada con il sostegno della Fondazione di Sardegna. Un posto importante nella mostra (e nel catalogo) occupa la sezione “Nelle viscere degli Inferi”, a cura del collettivo s'Idea Libera di Sassari: stralci di lettere tratti dalla corrispondenza portata avanti con prigionieri delle carceri sarde, un progetto nato con la “Biblioteca dell'Evasione”, con l'obiettivo di creare un rapporto di scambio con i detenuti. Il catalogo contiene interventi del referente territoriale in Sardegna dell'associazione Antigone Daniele Pulino, del coordinatore del Comitato scientifico di Antigone Alvise Sbraccia e un contributo dell'architetto Roberto Acciaro sul carcere panottico di San Sebastiano.

Nella foto: una delle immagini scattate a San Sebastiano
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