A.B.
19 giugno 2021
Pavia-Venezia: vince l´algherese Canu
Il pilota algherese Lucio Canu torna dalla trasferta in Penisola con la vittoria di categoria e il terzo posto assoluto nelle Acquabike, risultato storico nella gara motonautica più lunga al mondo, 413chilometri percorsi a bordo di una moto d’acqua Yamaha Fx1800 da 180cv in 2h46´, con una media di 90,2chilometri orari
ALGHERO - «Nulla è impossibile, l’importante è mettercela sempre tutta», questo era il pensiero del pilota algherese Lucio Canu durante la preparazione del 69esimo Raid motonautico internazionale Pavia–Venezia, una delle gare più impegnative al mondo, sicuramente la corsa motonautica più antica e dal percorso più lungo: 413chilometri nelle acque del Po. Impegno, preparazione, dedizione e quel pizzico di follia, fondamentale negli sport estremi, hanno portato Canu alla vittoria nella propria categoria, la “F2 Stock”, e a guadagnare la medaglia di bronzo assoluta nelle acquabike.
«Sono davvero felice – dichiara l'algherese - si tratta di un risultato importantissimo per me. Era la prima volta che correvo nelle acque del Po e ho avuto l’idea di portar in sella sullo stesso mezzo la mia copilota Giorgia Porcu. Sono stato l’unico tra i partecipanti con moto d’acqua ad utilizzare questa tecnica che si è dimostrata non solo adeguata alla gara, ma anche vincente» In tutta la secolare storia del Raid, non era mai accaduto che un partecipante della categoria acquabike portasse con sé il copilota. E' sempre stato visto come un peso inutile, ma Lucio Canu ha avuto l’intuizione e ripreso questa tecnica dagli offshore, le imbarcazioni nautiche da corsa in cui il copilota legge i segnali e li comunica attraverso un microfono nel casco.
«Grazie a questa tecnica, sono riuscito a tenere una velocità molto alta, ho praticamente corso tutta la gara a gas spalancato. E' una scelta sicuramente pericolosa, la sicurezza di sapere esattamente dove andare e come evitare le insidie è stata fondamentale nel potermi spingere al limite», ha spiegato Canu. Pericoloso sì, perché più del 30percento dei bolidi che partono mediamente non arrivano al traguardo, tra motori che non reggono e danni al mezzo dovuti a secche, tronchi e arbusti. Un incidente particolare quest’anno è stato dovuto alla presenza del cadavere di un enorme pesce siluro lungo 2,5metri pesante quasi un quintale. Lucio Canu ha corso sotto lo stemma della scuderia Lh garage, l’associazione di cui è fondatore e con cui lavora da anni nel panorama italiano degli sport motoristi. Mentre si gode la vittoria, pensa già alla prossima gara e afferma: «partire dalla Sardegna per vincere la corsa nautica più importante al mondo è una soddisfazione che spinge ancora più in alto l’asticella della sfida».
Nelle foto: Lucio Canu e Giorgia Porcu dopo la premiazione
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