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Red 4 giugno 2021
Operazione Dirty water: quattro indagati
Conclusa l´attività di Polizia ambientale a tutela della salute coordinata dalla Procura della Repubblica di Lanusei. Indagati quattro persone tra dirigenti e funzionari di Abbanoa
Operazione Dirty water: quattro indagati

ARBATAX - Si è conclusa l’operazione di polizia ambientale e antinquinamento a tutela della salute pubblica “Dirty water”, nome ispirato dalla particolarità dell’attività illecita scoperta e su cui si è indagato. Le attività di indagine sono state svolte, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Lanusei, con i Finanzieri della Sezione Operativa navale di Arbatax e dalla Stazione forestale e di vigilanza ambientale di Tortolì, con l’ausilio della Guardia di finanza e del Corpo forestale della Sezione di Polizia giudiziaria della stessa Procura e del personale del Dipartimento Nuoro e Ogliastra dell'Arpas. L’indagine, durata circa due anni, ha posto fine a una situazione generata dallo sversamento illegale di liquami fognari nel porto di Arbatax che, da diversi anni, contaminava l’ambiente marino circostante. Sono state riscontrate varie condotte illecite concorrenti, alcune di rilevanza penale, altre rilevanti come meri illeciti amministrativi, e attribuibili alle persone che, a vario titolo, gestivano e gestiscono gli impianti fognari a servizio di numerosi Comuni dell’Area marina dell’Ogliastra (Tortolì e Comuni limitrofi) e il depuratore di Tortolì, le quali condotte hanno causato, in modo ricorrente nel corso di molti anni, lo scaricamento in mare di rilevanti quantità di liquami, generando un pericolo per la salute non solo della popolazione sarda, ma anche dei numerosi turisti che nel periodo estivo affollano la costa dell’Ogliastra. Per verificare lo stato di salute del fondale marino interessato dagli scaricamenti sono state anche acquisite immagini video realizzate con l’ausilio di un sottomarino a comando remoto.

I fatti di rilievo penale per cui la Procura, nelle scorse settimane, ha notificato quattro avvisi di conclusione delle indagini a quattro dipendenti e dirigenti di Abbanoa riguardano un’attività di allaccio abusivo della rete fognaria gestita dalla società alla rete fognaria gestita dal Consorzio industriale provinciale dell’Ogliastra; dall'allaccio abusivo, mantenuto illecitamente per anni, sono derivati diversi danneggiamenti dell’impianto di depurazione e frequenti situazioni di malfunzionamento (posto, in alcune occasioni, nell’impossibilità di rendere correttamente il servizio a cui era ed è preposto). Nel 2015, per rimediare a un guasto verificatosi all’impianto fognario di proprietà di Abbanoa vicino all’ingresso nell’impianto di depurazione di acque reflue che serve Tortolì, un dirigente della società disponeva e faceva eseguire da una ditta esterna, senza informare e chiedere il consenso al Cip, un collegamento by-pass a monte del guasto, unendo il collettore di acque reflue di Abbanoa all’impianto fognario che serve la Zona industriale e commerciale di Arbatax e che, con l’impianto di depurazione, sono in proprietà e gestione del Consorzio industriale. Nonostante le immediate e numerose segnalazioni di danno con relative diffide inviate dal Consorzio, che invitavano subito Abbanoa a rimuovere l’allaccio abusivo, i responsabili della società, per le funzioni esercitate, oltre a non prendere in considerazione le segnalazioni e le diffide, non hanno mai provveduto, fino al maggio 2019, al ripristino della condotta fognaria, danneggiando il vicino depuratore e compromettendone, di conseguenza, la funzionalità. Tant’è che il collettore di scarico del Cip Ogliastra è stato progettato per consentire lo scarico dei liquami in una vasca di capacità ridotte che, dopo l’allaccio abusivo, si intasava continuamente provocando, in frequenti occasioni, lo sversamento diretto in mare delle acque reflue.

L’operazione ha portato alla segnalazione all'Autorità giudiziaria di quattro persone, tra dirigenti e funzionari di Abbanoa, per ipotesi di reato relative agli articoli 110, 40 cpv., 81 cpv., 635 (comma 2 n. 1), anche con riferimento all’art. 625 n.7) del Codice penale per avere, con condotte concorrenti e in più occasioni, deteriorato o comunque reso in tutto o in parte inservibili gli impianti del depuratore del Comune di Tortolì, gestito dal Consorzio industriale provinciale Ogliastra, costituenti edifici destinati ad uso pubblico o, comunque, beni destinati a pubblico servizio o a pubblica utilità; e ancora, gli articoli 110, 40 cpv., 81 cpv. e 340, comma 1 del Cp per avere, con condotte attive e omissive di cui al capo precedente, in più occasioni e nell’ambito di un unico disegno delittuoso, turbato il regolare funzionamento dell’impianto di depurazione del Cip, a servizio degli agglomerati di Santa Maria Navarrese, Lotzorai, Girasole, Tortolì e del comparto industriale di Tortolì, costituente strumento di un servizio pubblico o, comunque, di un servizio di pubblica necessità.

Per quanto riguarda gli illeciti amministrativi riscontrati, analisi di campionamento effettuate dal Dipartimento di Nuoro e Ogliastra dell'Arpas, sia al depuratore di Tortolì che alle acque portuali, sia nel periodo in cui era presente l’allaccio abusivo di cui sopra sia successivamente, hanno evidenziato la presenza di parametri elevati di Escherichia coli, dieci volte superiori al limite massimo. Per questo e in applicazione a quanto previsto dal Testo unico ambientale, è stata elevata una sanzione pecuniaria amministrativa al Consorzio industriale provinciale Ogliastra, responsabile della depurazione delle acque fognarie, per la violazione all’articolo 133 comma 1 del D.Lgs n.152/2006 e ss.mm.ii.. «L’operazione appena terminata – sottolinea il comandante del Reparto Operativo aeronavale Cagliari, colonnello Alessandro Bucci - si inserisce in un più ampio monitoraggio del territorio sardo, caratterizzato da località di straordinaria bellezza, uniche nel loro genere e, proprio per questo, più esigenti di particolare attenzione, in termini di controlli più approfonditi a tutela dell’ambiente e della salute umana, sempre più minacciati dai pericoli naturali e dai comportamenti delle persone senza scrupoli».
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