In primo grado il giudice del Tribunale di Sassari ha ritenuto responsabili, a vario titolo, gli amministratori della società partecipata Alghero in House. Assolti tutti i dipendenti del comune. Entro 90 giorni le motivazioni della sentenza
ALGHERO - Tre condanne e quattro assoluzioni. E' questo il verdetto di primo grado nel processo in corso presso il Tribunale di Sassari per la morte - avvenuta nel marzo del 2014 - di
Domenico Nurra, il pensionato 70enne tragicamente precipitato dai bastioni di Alghero a causa dell'improvviso cedimento di una balaustra che fungeva da parapetto.
Il pubblico ministero, Mario Leo, aveva chiesto la condanna per tutti e sette gli imputati. Di diverso avviso il giudice Mauro Pusceddu che ha ritenuto corresponsabili dell'incidente soltanto i rappresentanti dell'
Alghero in House, la società totalmente partecipata dal comune che si occupava delle manutenzioni. Un anno di reclusione per Luigi Altea (difeso dagli avvocati Sebastiano Chironi e Franco Luigi Satta) e sei mesi a testa per Gennaro Monte (assistito dall’avvocato Danilo Mattana) e Antonio Ferro (difeso da Antonello Pais). Per tutti pena sospesa e non menzione.
Entro 90 giorni saranno pubblicate le motivazioni della sentenza. «Rispettiamo il pronunciamento, ma mai come in questo caso sarà importante aspettare le risultanze del giudice per capire cosa realmente è imputato al mio assistito» è il commento a caldo dell'avvocato Mattana. Assolti invece per non aver commesso il fatto, tutti e quattrogli allora dirigenti del Comune di Alghero: Gian Marco Saba e Giovanni Spanedda (difesi dall’avvocato Nicola Satta), Guido Calzia (assistito da Edoardo Morette) e Antonio Era (difeso da Sara Migliore).
Foto d'archivio