Red
25 maggio 2021
UniCa nella Rete Unesco con il canto a tenore
Erasmus+ “Network of Unesco cultural spaces”: l´Università degli studi di Cagliari partner dell´ambiziosa iniziativa internazionale che punta a contribuire alla valorizzazione dei patrimoni culturali immateriali. «Progetto importante per la crescita dell´Ateneo e per la promozione del territorio sardo», commenta il prorettore Alessandra Carucci
CAGLIARI - Creare una rete tra istituzioni che studiano e contribuiscono alla valorizzazione e salvaguardia dei Patrimoni culturali immateriali (Intangible cultural heritage) riconosciuti dall’Unesco: è l’obiettivo principale del progetto europeo Erasmus+ “Network of Unesco cultural spaces”, di cui l’Università degli studi di Cagliari è partner. Si tratta di un’ambiziosa iniziativa internazionale che, attraverso gli enti coinvolti, mette in rete i Paesi aderenti, a partire dalla Lettonia (capofila del progetto con l’Ethnic culture center suiti foundation) e a seguire con diverse Istituzioni di Estonia, Repubblica della Macedonia del Nord, Georgia, Croazia e Portogallo. L’Ateneo cagliaritano è stato invitato a prendere parte al progetto per la presenza in Sardegna del “canto a tenore”, peculiare genere di canto a più voci maschili profondamente radicato nella parte centrale dell’Isola, riconosciuto come Capolavoro immateriale dell’umanità nel 2005 e inscritto nelle Liste rappresentative dei Patrimoni culturali immateriali nel 2008.
Infatti, l’Università del capoluogo sardo è da tempo impegnata, spesso in collaborazione con le associazioni dei cantori e con l’Istituto superiore regionale etnografico, nella realizzazione di iniziative per lo studio delle peculiarità musicali e culturali del canto a tenore, oltre che in progetti di valorizzazione e salvaguardia dello stesso. Referenti locali per il progetto sono i docenti di etnomusicologia dell’Università di Cagliari Ignazio Macchiarella e Marco Lutzu. «Questo progetto rappresenta una chiara dimostrazione di quanto la partecipazione a questi partenariati internazionali sia importante non solo per la crescita dell’Ateneo – commenta il prorettore delegato per l’Internazionalizzazione Alessandra Carucci - ma anche per la valorizzazione e la promozione del territorio sardo e dei suoi beni culturali. Si tratta di uno dei sei progetti approvati nel 2020 nell’ambito del Programma Erasmus+, che ormai non riguarda soltanto la mobilità degli studenti, ma offre sempre di più nuove opportunità di collaborazioni internazionali per i nostri docenti». Il patrimonio culturale contribuisce a costruire il senso di appartenenza a una regione, a un paese o a una parte del mondo. Inoltre, la salvaguardia del Patrimonio culturale immateriale contribuisce a diversi aspetti dello sviluppo sostenibile di diverse regioni in Europa: territori remoti, rurali e anche urbani.
Finora, a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, i partner si sono incontrati solo in maniera virtuale, ma è già in fase di organizzazione una serie di meeting e seminari nei diversi Paesi aderenti, durante i quali i partecipanti presenteranno il lavoro svolto fino a oggi nel campo dello studio, della tutela e salvaguardia dei singoli Patrimoni culturali immateriali, e condivideranno esperienze e buone pratiche. Inoltre, sono previste delle pubblicazioni sul tema. Il primo incontro in presenza è previsto per novembre, quando i partner si riuniranno in Macedonia per approfondire le politiche di salvaguardia relative al canto maschile “Glasoechko” e alle danze rurali “Kopachkata”. Seguiranno gli incontri negli altri Paesi partner, mentre la Sardegna è stata scelta per ospitare il meeting conclusivo del progetto nell’estate del 2023: in quell’occasione, l’Università di Cagliari ospiterà tutti i partner del progetto mostrando loro il lavoro svolto in questo settore. Dopo le prime giornate a Cagliari, la delegazione si recherà in Barbagia per consentire a tutti i partecipanti di incontrare i rappresentanti dell’Associazione Tenore Sardegna, che sarà parte attiva nel progetto, e vivere in prima persona l’esperienza del canto nel suo contesto naturale, le feste.
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