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Cor 23 maggio 2021
I Consorzi di Bonifica in campo per la sicurezza idrica
Gavino Zirattu: Di fronte alla grave emergenza, che rischia ancora una volta di lasciare con i rubinetti a secco l’intero territorio di Sassari, Porto Torres, Stintino e Castelsardo, non potevamo stare fermi a guardare
I Consorzi di Bonifica in campo per la sicurezza idrica

SASSARI - Il Consorzio di Bonifica della Nurra è pronto a scendere in campo con le proprie reti e con le necessarie competenze e professionalità per affrontare e risolvere l’annosa questione dell’emergenza acqua del nord ovest della Sardegna.
 «Di fronte alla grave emergenza, che rischia ancora una volta di lasciare con i rubinetti a secco l’intero territorio di Sassari, Porto Torres, Stintino e Castelsardo, non potevamo stare fermi a guardare, – dichiara Gavino Zirattu, presidente del Consorzio di Bonifica della Nurra - offriamo dunque volentieri la nostra disponibilità e collaborazione. Ci troviamo di fronte – precisa - alla necessità di ripiegare su soluzioni tampone per dare risposte alle popolazioni di questo territorio e gli unici a poterlo fare siamo noi». La proposta è concreta e rapida nella sua attuazione: il Consorzio di Bonifica della Nurra, attraverso le proprie condotte, è in grado di garantire l’apporto di circa 500 litri al secondo verso il potabilizzatore di Truncu Reale. In altre parole significa che i Comuni di Sassari, Porto Torres, Stintino e Castelsardo, non rimarrebbero mai più con i rubinetti all’asciutto!
I malandati acquedotti Coghinas 1 e Coghinas 2, unica fonte di acqua grezza per quei territori, sono infatti spesso soggetti a guasti e rotture. I lavori di ripristino su condotte vecchie di decenni andavano sicuramente messi in preventivo tempo fa.


«Siamo pronti con piccoli interventi, a mettere a disposizione le nostre condotte per garantire la sicurezza idrica a decine di migliaia di persone, – prosegue Gavino Zirattu - ma non va dimenticata la grande necessità della risorsa idrica per questo territorio fortemente vocato ad un’agricoltura irrigua e capace di produzioni di grande eccellenza alimentare. Appare quindi chiaro – sottolinea il presidente - che saranno necessarie le dovute valutazioni anche sotto il profilo tecnico, dal momento che i nostri impianti sono dimensionati per i soli usi agricoli di questo territorio e, considerando che la stagione irrigua è appena iniziata, non vorremmo certamente che gli agricoltori della Nurra venissero poi penalizzati. In caso di emergenza, però, noi ci siamo!»


Nei prossimi giorni verrà redatto un Protocollo d’intesa con la Regione per l’utilizzo della condotte, in via eccezionale, del Consorzio di Bonifica della Nurra. «A breve ci sarà un incontro per mettere sul tavolo le proposte di collaborazione, – conferma Zirattu – tuttavia riteniamo che certi problemi avrebbero dovuto essere risolti per tempo, senza dover rincorrere le emergenze».
 I Consorzi di Bonifica sono spesso chiamati a attivare innumerevoli convenzioni con R.A.S., Comuni e Protezione Civile per occuparsi di questioni che la legge attribuisce, sulla carta, ad altri Enti. In più di una occasione si sono dovuti rimboccare le maniche per soddisfare le crescenti esigenze di intervento sul territorio.
 «Ferma restando la nostra completa disponibilità - continua Gavino Zirattu in qualità di presidente di Anbi Sardegna, l’associazione che rappresenta e tutela i Consorzi di bonifica, - riteniamo ormai improcrastinabile la revisione del quadro normativo regionale L.R. 19 e L.R. 6, che da oltre un decennio non riesce a dare risposte agli innumerevoli appelli di intervento sui territori». Non c’è più tempo da perdere, insomma: «è il momento di dare risposte e la politica regionale deve farsi carico del problema. Esiste una nostra proposta di riforma che attende solo di essere portata in aula, e che potrà dare risultati concreti ai territori. Quante convenzioni e accordi extra-legem – conclude Zirattu - dovremo ancora sottoscrivere per compensare il vuoto normativo esistente?»

25/11/2024
Il primo ha riguardato gli anticipi sul CSR ed ha interessato 16580 domande per un importo complessivo pari 34.442.709 euro. Il secondo decreto ha disposto il pagamento di anticipi sui pagamenti diretti e sugli ecoschemi per un importo complessivo pari a 41.189.585 euro relativo a 16.889 domande



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