Red
21 maggio 2021
Gatti uccisi ad Alghero: una storia di inciviltà
Due lettori del Quotidiano di Alghero puntano l´obbiettivo su quanto accaduto gli scorsi giorni nella zona del Santuario di Valverde, con due mici uccisi da ignoti
ALGHERO – In tanti amano i gatti e gli animali in genere. Ma in ogni comunità, qualche “mela marcia” si trova sempre e Alghero pare non faccia eccezione. Due lettori del Quotidiano di Alghero hanno contattato la redazione per denunciare un fatto barbaro: due gatti sono stati uccisi, tra il 14 e il 18 maggio, nella zona del Santuario di Valverde.
«Da otto anni, insieme al mio compagno, seguiamo i gatti che sono stati abbandonati li. Tantissimi sono stati adottati, quasi trenta, pure dodici cani e un coniglietto. Abbiamo sempre voluto mantenere un numero limitato per non creare caos o cattiverie ed infatti erano solo tre i mici – spiega la lettrice - Nonostante qualche proprietario di cani, che pensa di essere padrone di ogni, non era mai accaduto nulla per tutto questo tempo». Finora però, perchè infatti, nel giro di pochi giorni sono stati uccisi due gatti: «La femmina non è stata più trovata, l'altro è stato ucciso mentre beveva alla fonte ed era indifeso». Due animali docili e ben curati: «Due mici dolcissimi, riconoscenti, che non scorderemo mai. Chi non li ha conosciuti non può capire. Gatti seguitissimi, sterilizzati e con tanto di antiparassitario. Entrambi a fine aprile li avevo portati dal veterinario per check-up e cure. Erano le mascotte, i guardiani. Voluti bene da tantissimi, bambini compresi, tutti godevano della loro compagnia».
«Il sopravvissuto l'ho portato via il giorno stesso dell'ultimo ritrovamento. Una scena tristissima, che rimarrà nelle nostre menti a vita. In molti se lo chiederanno: che fine ha fatto Ovosodo, il gatto rosso ciccione di Valverde? Lui sta bene – chiarisce la lettrice - a parte il trauma di vedere il suo amico morto. Adesso è ospite da un'amica e gli cercheremo casa, perché quella che credeva tale è diventata una minaccia. Un'oasi ancora una volta rovinata dalla mano dell'uomo. A noi rimangono tanti ricordi e l'amarezza di aver dato fiducia a quel luogo, alle persone».
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