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Red 20 maggio 2021
Studiare all´estero: riparte Intercultura
Per l´anno scolastico in corso, sono partiti oltre 500 ragazzi, di cui trentasette dalla Sardegna. In partenza nei prossimi mesi 1.600 studenti vincitori del concorso. Oltre il 70percento di loro potrà beneficiare di una borsa di studio. Più di un´ottantina i vincitori sardi. L´esperienza dell´algherese Michela in Belgio
Studiare all´estero: riparte Intercultura

ALGHERO - Per gli studenti di ogni grado la pandemia ha posto molte sfide. Eppure, tra difficoltà superate grazie a una grande dose di buona volontà e con lo sviluppo di nuove competenze nate dal periodo di chiusura forzata, gli studenti italiani hanno dimostrato di non lasciarsi abbattere. Anzi, di seguire con ancora più forza i loro sogni, consapevoli che la crescita passa anche da momenti di crisi. Una “Generazione Intercultura” che, valigia e passaporto in mano, decide di sfruttare al massimo le opportunità di miglioramento a livello scolastico e personale andando a studiare in una scuola all’estero (dall’intero anno al periodo estivo). I dati lo dimostrano: in autunno, 5mila adolescenti di tutta Italia hanno deciso di iscriversi al concorso di Intercultura, l’associazione no profit che organizza scambi scolastici internazionali. 1.600 ragazzi tra i 16 e i 17 anni sono risultati vincitori e hanno già iniziato il percorso di formazione guidato dai volontari dell'associazione che li aiuterà a prendere consapevolezza dell’esperienza che si accingono a vivere e a dotarsi degli strumenti utili per affrontare le varie situazioni che si troveranno a vivere a breve. Determinante, per questo risultato positivo, è stata anche la conferma dell’ampio programma di borse di studio che Intercultura, anche grazie alla collaborazione di numerosi partner esterni, mette a disposizione: più di due studenti su tre partiranno grazie al sostegno economico di una borsa di studio, totale o parziale. In Sardegna, sono risutati vinticitori oltre un'ottantina di ragazzi. Il Cagliaritano conta il maggior numeri di assegnazioni, con una quindicina di studenti pronti per partire. Quasi otto su dieci sono beneficiari di una borsa di studio a totale o parziale copertura della quota di partecipazione, anche grazie alla collaborazione con diversi partner esterni, alcuni dei quali operano a livello locale.

Michela, studentessa di Alghero, sta trascorrendo il suo anno scolastico nel Belgio fiammingo. Riassume con tre parole l'esperienza che sta vivendo: «La prima parola che userei è “cambiamento”, perché da quando sono qui sono cambiate tante cose. Come prima cosa il modo di pensare, ma soprattutto il cambiamento di cultura, di aria e di persone. La seconda parola che userei è “amici”, perché questo programma mi ha dato la possibilità di incontrare persone stupende, che hanno lasciato un segno indelebile per sempre, quelle stesse persone che fanno parte del mio programma, e che giorno dopo giorno lo migliorano. La terza e ultima parola, ma non per importanza, è “realtà”. Purtroppo in Belgio ho potuto assistere ad alcuni scenari spiacevoli, come quello dei furti, dei senzatetto per le strade e delle zone industrializzate, che hanno reso il territorio meno ecologico. Tutte cose che possiamo sentire ai telegiornali, senza riuscire a realizzare ad immaginare realmente, finché non ti ritrovi faccia a faccia con la realtà». «Il nostro progetto educativo non si limita ad inviare dei giovani a studiare in un altro Paese - commenta il segretario generale di Intercultura Andrea Franzoi - ma si propone di accompagnarli in un percorso di crescita mirato a sviluppare le competenze necessarie per comprendere la realtà complessa del mondo di oggi. Una ricerca di Human foundation sul Social return on investment di Intercultura ha calcolato che ogni euro investito nelle nostre attività genera un beneficio non solo sui singoli studenti partecipanti, ma per l'intera società italiana. Ad ogni euro investito viene generato un ritorno di oltre 3euro. Un risultato che ci rende orgogliosi». Tutte le partenze si succederanno nel corso dell'estate, da fine giugno in avanti, in base all'inizio dell’anno scolastico nei vari Paesi e in base all’effettiva apertura delle frontiere, a seconda dell’evoluzione della situazione sanitaria. Intanto, anche in Italia Intercultura sta selezionando famiglie interessate a confrontarsi con un ragazzo o una ragazza di un altro Paese: sono oltre 300 i giovani che arriveranno in Italia all’inizio dell’anno scolastico. I volontari dell’associazione sono a disposizione per tutte le richieste in proposito.

Veri e propri ponti di dialogo interculturale tra le frontiere dove questa pandemia ha indotto a costruire muri spesso invalicabili, gli studenti selezionati da Intercultura partiranno alla volta di cinquanta Paesi nei cinque Continenti, un segnale forte e chiaro di ripresa e di rinascita. Intercultura e i suoi partner valutano, in collaborazione con il Ministero degli Esteri e le Ambasciate, la reale possibilità di svolgere il programma, garantendo la sicurezza del partecipante e la qualità dell’esperienza. A fare la parte del leone sono le destinazioni europee, a cui è stato assegnato il 49percento degli studenti, in particolare Irlanda, Francia, Germania, Regno Unito, Danimarca e gli altri Paesi scandinavi. A seguire, con il 20percento, l’America latina (in particolare Argentina, Cile, Costarica e Uruguay) e il Nord America, con il 18percento (Stati Uniti e Canada). Per l’11percento dei ragazzi è prevista una destinazione in Asia (con la Cina sempre tra le destinazioni preferite), mentre Oceania e Africa potranno accogliere il restante 2percento degli studenti. Per quanto riguarda la durata dell’esperienza all’estero, i ragazzi che partono con Intercultura non hanno dubbi: il 54percento ha scelto di partire per un intero anno scolastico, il 14percento per sei mesi e il 7percento per tre mesi. Numeroso anche il gruppo di chi ha scelto di sfruttare i mesi estivi, con esperienze di durata dalle quattro alle otto settimane. Un chiaro segnale di fiducia e della volontà di questa giovane generazione internazionale di voler progettare il proprio futuro, vivendo un'esperienza di crescita a 360gradi utile anche per sviluppare competenze trasversali sempre più richieste dal mondo del lavoro.

«Nell’anno del Covid, migliaia adolescenti si sono iscritti al concorso di Intercultura, consapevoli dell’importanza che rivestono le esperienze di studio internazionali proposte dalla nostra associazione per la loro crescita umana e professionale - commenta Franzoi - Avere la curiosità e il coraggio di partire per un periodo di studio all’estero significa investire sul proprio futuro per sviluppare le competenze interculturali che daranno a questi ragazzi una marcia in più nella loro vita. La pandemia, una volta per tutte, ci ha fatto capire che viviamo in un mondo globalizzato e interconnesso: imparare a comunicare con persone che hanno un bagaglio culturale differente dal proprio è una necessità per tutti». Ogni anno, le iscrizioni alle selezioni per i programmi di Intercultura sono aperte dal primo settembre al 10 novembre. Il prossimo bando di concorso, per i programmi dell’anno scolastico 2022-23 uscirà in estate e sarà rivolto a studenti nati tra il 2004 e il 2007. In palio oltre mille posti all’estero in tutto il mondo e centinaia di borse di studio. Già da ora è possibile richiedere il bando sul sito internet di Intercultura.

Nella foto: la studentessa algherese Michela
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