Red
18 maggio 2021
Operazione Fumo nero: undici indagati
Nell´ambito dell´attività, l´Ispettorato di Cagliari del Corpo Forestale ha sequestrato aree per una superficie complessiva di oltre 3ettari e ha contestato sanzioni amministrative per 29mila euro
CAGLIARI - L'Ispettorato di Cagliari del Corpo Forestale, nell'ambito di un'attività a contrasto del fenomeno delle discariche abusive associate allo smaltimento mediante incenerimento, ha portato a termine l’operazione “Fumo nero”, con un bilancio di undici indagati, il sequestro di aree per una superficie complessiva di oltre 3ettari e la contestazione di sanzioni amministrative per 29mila euro. L'operazione ha coinvolto le Stazioni forestali di Cagliari, Uta e il Nucleo Investigativo, per un'attività prevalentemente di repressione dell'incenerimento dei rifiuti, reato che generalmente viene commesso all'alba o in orario notturno.
Interessati dal controllo i territori comunali di Cagliari, Monserrato, Quartu Sant'Elena, Elmas, Quartucciu, Sestu e Assemini. In tutti i casi, i responsabili sono stati colti in flagranza, mentre bruciavano rifiuti, e talvolta anche mentre procedevano all'interramento. L'attività illecita dell'incenerimento dei rifiuti è particolarmente insidiosa per la salute pubblica a causa delle sostanze tossiche dall'odore acre che si disperdono in atmosfera, estremamente dannose per l'ambiente e per la salute. L’ulteriore conseguenza del reato consiste nell’inquinamento del suolo e, per dilavamento, anche delle acque di falda. Gli indagati sono tutti residenti nell'hinterland del Cagliaritano e, in prevalenza, proprietari o possessori (a vario titolo) degli stessi terreni dove vengono accumulati i rifiuti, che poi vengono bruciati o interrati. Alcuni autori dei reati ambientali sono titolari di varie imprese (costruzioni, trasporti e imprese agricole) che, sistematicamente, bruciano imballaggi in plastica o teloni utilizzati per coltivazione in serra.
I reati contestati sono quelli di discarica abusiva e combustione di rifiuti, con pene previste fino a cinque anni di reclusione, associate alla confisca delle aree sequestrate e alle spese di bonifica. Nell'operazione, sono state contestate anche nove sanzioni amministrative, per un totale di 29mila euro. Di queste, cinque sono da carico di privati cittadini individuati come responsabili per l'abbandono di rifiuti a bordo strada (600euro la sanzione prevista). Inoltre, sono state contestate a carico di imprese quattro sanzioni da 6.500euro ciascuna, con prescrizioni della bonifica dai rifiuti abbandonati (prevalentemente inerti e sfridi di demolizione); qualora le medesime non ottemperassero alla rimozione e conferimento in discarica dei rifiuti, nonché al pagamento nei tempi previsti, saranno sottoposte al procedimento penale previsto per l’abbandono di rifiuti.
|