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Alguer.itnotiziealgheroOpinioniParchiTutti i miei dubbi su Punta Giglio
Carlo Mannoni 17 maggio 2021
L'opinione di Carlo Mannoni
Tutti i miei dubbi su Punta Giglio
<i>Tutti i miei dubbi su Punta Giglio</i>

Ho letto con non poca difficoltà l’intervento del geometra Cadinu [LEGGI], che non conosco, cercando di seguirne l’inesistente filo logico che alla fine ha condotto il lettore a capirci ancor meno, se non che si è trattato della solita gragnuola di colpi sferrati contro il nemico di turno con la tecnica del “dove piglio piglio”. Non so se il nominato autore parli per sé o per altri, perché quando il Dio di turno non ha il coraggio di esprimersi c’è sempre qualche megafono (nella politica ce ne sono stati di molto illustri) che parla per lui e non poche volte con toni stonati. Nel merito ribadisco quanto ho scritto sul blog dello stimatissimo Vindice Lecis in una intervista scritta che il giornalista-scrittore ha voluto farmi sull’argomento Punta Giglio. Ho scritto, tra l’altro, che in politica “riconoscere un errore commesso è una dote rara in politica e oggi l’ex sindaco Mario Bruno, che è nato come un politico di respiro regionale nell’atmosfera del Ppr, non solo non chiede scusa per l’intervento in atto a Punta Giglio ma paradossalmente è uno dei più decisi e ruvidi difensori dell’intervento”. Che sia questa critica politica che ha fatto saltare il tappo dell’inacidito spumante del Cadinu, trascendendo sul personale? E' ancora ammessa ad Alghero la critica politica senza correre il rischio di essere sbranati dal cane da guardia di turno?

Mi fermerei qua se non per puntualizzare che i 300 (anzi, 550 per l’esattezza, e il numero fa sostanza, eccome) amici finanziatori della cooperativa Quinto Elemento, e presumo privilegiati fruitori di quella bellezza del creato, sono indicati in documenti ufficiali. Non ho parlato di “soci”, perché so distinguere bene tra amici e soci. Capisco che il Cadinu difenda il progetto a Punta Giglio dato che in esso ha una interessenza professionale (lo affermano le carte, basta dirlo), ma perché scaldarsi tanto? Che c’entri poi Carlo Sechi (forse abbiamo il torto di essere amici da sessant’anni) non lo capisco, se non nella logica del “dove piglio piglio” di cui ho fatto cenno, tentando di prendere due piccioni con una fava (“così li frego tutti e due”). Per soddisfare le insane congetture del Cadinu aggiungo che la mia mancata corsa a sindaco di Alghero nel 2012 fu una mia precisa scelta per la quale non ho rancori di sorta verso alcuno, se non il ringraziamento affettuoso a chi allora mi propose.

Quanto al mio libro sulla vicenda di Tuvixeddu (“L’infinita contesa–La tormentata storia della tutela del Colle di Tuvixeddu”), spero venga letto (pur uscito da pochi giorni, ad Alghero ha già avuto un’ottima risposta) perché in un ruolo non da semplice cittadino, quale oggi sono e mi impegno per la “nostra” Punta Giglio, ho espresso in quella vicenda altrettanta passione civile e amore per la mia terra. E' il terzo libro che pubblico, gentile (si fa per dire) Cadinu, e sono così angosciato dalle vendite che i primi due non li ho ancora presentati. Quanto alla bardana citata dall’autore, il termine non appartiene al mio vocabolario e francamente poteva farne a meno riservandolo ad altri contesti. Di bardana ad Alghero ne ricordo solo una ed è il nome del locale del mitico Gian Vittorio Vacca alla Muraglia negli Anni Sessanta. Altra classe.



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