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Red 12 maggio 2021
Guardia costiera Olbia: Operazione Onda blu
Il Centro di coordinamento ambientale marino della Direzione marittima di Olbia ha diretto un´operazione complessa, disposta a livello nazionale dal Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto, a tutela dell’ambiente, che ha visto il personale della Guardia costiera impegnato, dai primi di aprile ai primi di maggio, in centinaia di controlli mirati nell’ambito territoriale del nord Sardegna
Guardia costiera Olbia: Operazione Onda blu

OLBIA - Il Centro di coordinamento ambientale marino della Direzione marittima di Olbia ha diretto un'operazione complessa, disposta a livello nazionale dal Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto, a tutela dell’ambiente, che ha visto il personale della Guardia costiera impegnato, dai primi di aprile ai primi di maggio, in centinaia di controlli mirati nell’ambito territoriale del nord Sardegna. L’operazione “Onda blu”, incentrata sul contrasto alle violazioni relative agli scarichi idrici, al ciclo dei rifiuti e al traffico di rifiuti via mare, è stata svolta attraverso l’impiego dei tre Nuclei operativi di Polizia ambientale istituiti nelle Capitanerie di Olbia, Porto Torres e La Maddalena.

Inoltre, i Comandi territoriali hanno effettuato un monitoraggio costante del traffico marittimo mercantile per il contrasto delle violazioni dei limiti di navigazione in prossimità delle aree marine protette, con l’impiego dei sistemi in uso alle sale operative e controlli in mare svolti dai mezzi navali del Corpo. L’operazione è stata supportata da mezzi aerei della Guardia costiera equipaggiati con moderni sistemi di telerilevamento, idonei a verificare la presenza di eventuali scarichi idrici non autorizzati o non conformi alle normative vigenti, che rappresentano una delle principali cause di inquinamento dei corsi d’acqua e dei mari.

L’attività ha permesso di individuare alcuni rilevanti illeciti penali in violazione del Testo unico sull’ambiente: in particolare, nella Zona industriale di Olbia è stata verificata la presenza di due scarichi di acque reflue industriali non autorizzati con l’individuazione dei responsabili, il sequestro degli impianti e la comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica di Tempio Pausania. Inoltre, sono stati riscontrati e sanzionati numerosi illeciti amministrativi riguardanti la non conformità dei registri inerenti la movimentazione dei rifiuti. «L’azione di contrasto verso i fenomeni di illeciti ambientali proseguirà con la ricognizione dettagliata del territorio – ha affermato il direttore marittimo di Olbia, capitano di Vascello Giovanni Canu – e i dovuti accertamenti sul regolare trattamento delle acque reflue, l’individuazione di scarichi irregolari, la verifica della funzionalità degli impianti di depurazione e l’accertamento di eventuali violazioni relative al deposito, la discarica, l’abbandono, il trasporto ed il trattamento dei rifiuti».

Nella foto: un momento dell'operazione
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