Red
3 maggio 2021
Bosco urbano didattico in Sardegna
La scuola all´aria aperta, ai tempi del Covid-19, tra “Outdoor education” e “Outdoor learning” targate Coldiretti Sardegna
CAGLIARI - L’emergenza Covid-19 ha posto anche il mondo della scuola davanti a prove inaspettate e scelte difficili. Ancora maggiori e doverosi di importanti riflessioni saranno gli interventi da attuare alla riapertura dell’anno scolastico di settembre per poter garantire sicurezza e benessere non solo degli alunni, ma dell’intera nazione. Comportamenti corretti, norme igieniche, mantenimento delle distanze saranno il cardine nella gestione del contenimento di questa epidemia. Ed è proprio in questo frangente che prende sempre più forza il progetto di “scuole all’aperto”, già sperimentato a livello internazionale, ma anche in alcune scuole italiane.
“Outdoor education” significa letteralmente “educazione all’aperto” e intende tutte le attività educative, anche non strettamente curriculari, che vengono svolte all’aperto dalle scuole. Boschi, giardini, parchi pubblici e cortili: luoghi del divertimento, sì, ma anche dell’apprendimento che sempre più spesso diventano aule a cielo aperto per i bambini e i ragazzi delle scuole di ogni livello e grado. Un metodo didattico che negli ultimi anni ha raccolto moltissime adesioni da nord a sud del paese e che mette d’accordo proprio tutti. Dirigenti scolastici, insegnanti, educatori e genitori sono sempre più convinti dei benefici psico-fisici derivanti dalle lezioni all’aperto e dalla validità di un approccio educativo incentrato sull’interazione con la natura. La pandemia ha causato una restrizione della vita sociale, facendo emergere una forte necessità di natura e spazi comuni. Mai come ora il desiderio di città si è trasformato in desiderio di spazi condivisi, di piazze, parchi e giardini, boulevard e passeggiate. Tali spazi urbani non sono immaginati esclusivamente a scopo ricreativo, ma devono essere deputati allo svolgimento di attività didattiche e sociali. Il clima mite delle città del Mediterraneo consente di fare proprio il concetto, mutuato dai Paesi del nord Europa, di “vita all’aria aperta” a prescindere dalle condizioni meteorologiche.
L’“Outdoor learning” (così lo chiamano anche in Italia) si basa su principi che rivoluzionano il tradizionale modo di concepire la didattica e il rapporto tra giovani e ambiente naturale, senza perdere di vista le discipline e le esperienze educative indispensabili alla formazione. Le pareti scompaiono, via banchi e sedie. Per andare a scuola si esce dalla classe, anche quando piove. E’ possibile pertanto salvaguardare la didattica in presenza attraverso l’uso nelle zone con clima più mite di spazi all’aperto e in quelle con temperature più rigide di tensostrutture normalmente adoperate per le attività sportive in modo da ampliare gli spazi e ridurre i rischi.
«Alla luce di queste considerazioni – spiegano dalla sede di Coldiretti - il progetto “Bosco urbano didattico” consente la riqualificazione di aree esterne di pertinenza di istituti scolastici, attraverso la realizzazione di un “Bosco attrezzato” per lo svolgimento di attività didattiche. L’idea è quella di convertire questi spazi, spesso inutilizzati e con alti costi manutentivi per le Amministrazioni pubbliche, in “aule verdi”, attraverso la realizzazione di un vero e proprio bosco dotato di infrastrutture e attrezzature per poter svolgere l’attività didattica. In quest’ottica, si inserisce il nostro progetto che mette insieme la professionalità dei produttori florovivaistici e realizzatori del verde attrezzato con la conoscenza e l’alta formazione dei progetti portati avanti da Coldiretti Sardegna in questi anni con il progetto “educazione alla Campagna amica” che ci ha visto incontrare circa 10mila bambini e ragazzi all’anno con progetti di educazione alimentare, ambientale e sociale in tutta la Sardegna in cui si alternavano attività a scuola e visite nei mercati di Campagna amica. La nostra proposta è quella di collaborare con le Amministrazioni comunali, provinciali e con i dirigenti scolastici per la realizzazione di tali aree, mettendo a disposizione, in un accordo con gli enti preposti i servizi di formazione, extrascolastica, e di manutenzione delle aree boschive da realizzarsi presso gli istituti scolastici».
Come si costruisce il progetto? L’Ente pubblico investe nella realizzazione degli spazi verdi attrezzati, individuando degli istituti pilota che servono a portare avanti il progetto. La Coldiretti regionale, in coordinamento con i dirigenti scolastici, adatterà i propri programmi formativi, extrascolastici, ai programmi didattici nazionali. La Coldiretti garantirà, tramite le proprie aziende florovivaistiche associate la manutenzione e la gestione delle aree per cinque anni dalla realizzazione delle stesse, a costo zero per l’Amministrazione pubblica. Inoltre, uno staff di progettazione di tecnici associati alla Coldiretti provvederà a realizzare i progetti di massima da presentare agli enti che aderiranno al progetto.
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