Red
28 aprile 2021
Nuove start-up per potenziare l´Isola
Cooperazione Ue, progetto per la creazione di nuove start-up. L´obiettivo è potenziare l´inclusione professionale di giovani e donne in Sardegna

CAGLIARI - Fare impresa in Sardegna, potenziando un sistema di finanza etica che offra la possibilità a giovani e donne, disoccupati o inoccupati e residenti nell’Isola, di realizzare la loro idea di impresa: con questo obiettivo è nato il progetto “Medst@rts”, “Med microfinance support system for start-ups”, all’interno del programma “Eni cbc Med”, di cui la Regione autonoma della Sardegna è Autorità di gestione. Il progetto, finanziato con 2,8milioni di euro (2,5milioni di contributo europeo, e 300mila dai Governi nazionali) coinvolge le regioni mediterranee di Italia, Grecia, Tunisia, Palestina e Libano e mira alla creazione di settantacinque giovani realtà imprenditoriali nei cinque Paesi, supportati da sessanta promotori di microfinanza (selezionati dalla Camera di commercio italo-araba, partner del progetto). In Sardegna, unica regione italiana coinvolta, il protocollo d’intesa è stato firmato anche da Aspal e Sardegna ricerche; ente capofila è la Fondazione di Sardegna.
Con un bando lanciato ad agosto 2019, sono state selezionate venticinque realtà in ogni Paese, successivamente ridotte a quindici. A queste, è stata dedicata una fase di formazione, tutta virtuale a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia di Coronavirus e conclusa la scorsa settimana, cui seguirà una fase di mentoring individuale di cinquanta ore. Alla fine del percorso, prevista per aprile 2022, ogni azienda beneficerà di 10mila euro utili per il sostegno al proprio progetto. L’aumento del numero di start-up nel mercato di riferimento, creando nuove opportunità professionali, avrà come ulteriore risvolto l’aumento del volume di nuovi beni e servizi venduti, volano per l’economia del territorio. Tra i criteri di selezione dei partecipanti sono stati tenuti in considerazione, oltre al requisito fondamentale della residenza nell’Isola e quello dell’età (compresa tra 18 e 40 anni): il carattere motivazionale dell’idea, la qualità del business plan (per la coerenza di azioni e misure previste, il grado di innovazione e sostenibilità finanziaria, l’impatto socio-economico e le possibili ricadute occupazionali sul territorio), gli obiettivi rispetto al progetto e all’area geografica di riferimento, nonché la frequenza di partecipazione alle attività da parte degli aspiranti startuppers.
Variegati i campi d’azione dei progetti. Dalla moda ecosostenibile agli accessori e costumi teatrali, al bracciale in tessuto intelligente in grado di trasmettere i parametri vitali di bambini, persone fragili o animali. Il turismo si declina in diverse finalità. Si punta a favorire l’incontro tra i visitatori e le comunità locali, e alla creazione del primo “social hostel” della Sardegna. Senza trascurare l’agroalimentare di qualità, con un’app con annessa piattaforma per trovare facilmente i prodotti tipici dei territori. Non può mancare l’attenzione all’ambiente, con il noleggio di biciclette e altri mezzi elettrici, e i packaging con la plastica riciclata.
|