Red
27 aprile 2021
Tempio: «Piscina risorsa per il territorio»
Affidata nel 2004, con una convenzione, a un raggruppamento temporaneo di scopo, da oltre quindici anni, offre un importante servizio alla città e al territorio dell’Alta Gallura, da Calangianus a Luras, fino a Sant’Antonio di Gallura, Arzachena e Santa Teresa
TEMPIO PAUSANIA - Sono quarantadue le piscine comunali attive in Sardegna, ma in questo lungo anno flagellato dalla pandemia del Covid-19, in tutta l’Isola solo dieci delle strutture dedicate agli sport d’acqua sono rimaste sempre aperte e in funzione, a disposizione dei tanti giovani sportivi sardi che praticano attività agonistiche. Tra esse, anche quella di Tempio Pausania, dove si allenano, fin dalla fine del primo lockdown, circa quaranta atleti agonisti di interesse nazionale e dove si tengono corsi per il conseguimento di titoli professionali quale quello di assistente bagnanti. «La nostra comunità ha manifestato, particolarmente in questi ultimi anni, una diffusa vocazione sportiva – ha dichiarato l’assessore comunale al Turismo, sport e spettacolo Elizabeth Vargiu – e noi, come Amministrazione, intendiamo cogliere ogni occasione per promuovere, soprattutto tra i giovani, una sana cultura sportiva e per valorizzare le attività portate avanti dalle associazioni sportive e dai tanti appassionati».
Affidata nel 2004, con una convenzione, a un raggruppamento temporaneo di scopo (la Garden sport center e l'Asd Tempio nuoto), la piscina di Tempio, da oltre quindici anni, offre un importante servizio alla città e al territorio dell’Alta Gallura, da Calangianus a Luras, fino a Sant’Antonio di Gallura, Arzachena e Santa Teresa, grazie a un ampio ventaglio di proposte e attività sportive, in linea con il principio che la salute di un territorio sia direttamente correlata al benessere della comunità che in quel territorio vive. La scelta operata dai gestori degli impianti di investire risorse nei programmi e nei servizi è stata oculata e determinante per consentire la fruizione della struttura a un’ampia fascia di utenti. Infatti, nell’impianto natatorio tempiese è possibile praticare attività sportiva dai tre anni in su, fare ginnastica in acqua, allenamenti, prevenzione, riabilitazione, rifunzionalizzazione, preparazione a gare e campionati per fasce di interesse regionale e nazionale, dai nove anni ai Master agonistici. Unica attività non praticabile è il nuoto neonatale, perché la struttura non è ancora dotata di vasca riscaldata. Le recenti restrizioni causate dalla pandemia, hanno portato a ridurre la consueta programmazione annuale, ma hanno stimolato nuove idee e progetti.
Poiché l’accesso alla struttura attualmente è consentito solo agli atleti agonisti per gli allenamenti e a chi partecipa a corsi di formazione professionalizzanti, la gestione ha colto l’occasione per implementare le attività didattiche e attivare nuovi corsi, frequentabili previa selezione attitudinale: corsi per il conseguimento del brevetto professionale di assistente bagnanti piscina e mare (appena iniziato, ma con ancora qualche posto disponibile), corsi sub o diving propedeutici a successivi corsi da tenersi in mare, corsi per esecutore di “Blsd-Basic life support defibrillation”, cioè le vitali manovre di primo soccorso con l’impiego di defibrillatore e progetti didattici per le scuole, come, a esempio, il corso di addetto al primo soccorso aziendale in collaborazione con le scuole secondarie di secondo grado e con gli Assessorati allo Sport e all’Istruzione e con la Protezione civile. Il 28 marzo, hanno esordito i bimbi di dieci e undici anni nel circuito nazionale della Federazione italiana nuoto su base regionale e sei atleti che stanno seguendo gli allenamenti nell’impianto tempiese, nello scorso fine settimana hanno partecipato alle finali del Campionato italiano di categoria in vasca corta su base regionale a Cagliari.
«Abbiamo molto apprezzato la capacità di riuscire a tenere aperta la struttura, che chiusa e senza adeguata manutenzione sarebbe andata incontro a un rapido deterioramento. – ha sottolineato Vargiu – Come ben dimostra la storia della piscina comunale, la cura e lo sviluppo del patrimonio delle infrastrutture sportive, oltre ad essere una risorsa fondamentale per la popolazione ed il territorio, potrà rivelarsi un volano di potenziale crescita turistica ed economica, legato ad una città che sempre di più vuole presentarsi agli occhi degli osservatori come ‘città dello sport». «Non è un momento semplice per nessuno a prescindere dal ruolo che ciascuno svolge nella comunità di cui è parte – ricorda titolare del Garden sport center Domenico Bazzu – ma il senso di appartenenza e di comunità è senza dubbio il punto di forza per superare questo momento». E sebbene attualmente la situazione pandemica non consenta di svolgere attività non agonistica ai tanti bimbi e adulti che frequentavano e animavano le corsie della piscina, l’auspicio è che i sacrifici di questi lunghi mesi possano presto consentire di ripopolare le corsie dell’impianto natatorio con la presenza di tutti, senza esclusioni.
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