Red
26 aprile 2021
Scampagnata a Palmadula: «E´ il Regno di Gaia»
I Forestali di Sassari hanno trovato in campagna una settantina di auto (fra cui alcuni caravan) e un assembramento di oltre 100-130 persone in evidente atteggiamento festaiolo. Quasi tutti dichiaravano di essere “cittadini del Regno sovrano di Gaia” o appartenenti alla “Repubblica de Sardinia”
SASSARI - Nel fine settimana, sono proseguiti i controlli del Corpo Forestale per prevenire e contrastare i comportamenti non conformi con la normativa anti Covid-19 e il potenziale pericolo derivante da assembramenti vietati. Ieri (domenica), una telefonata ha segnalato alla Sala Operativa dell’Ispettorato forestale di Sassari la presenza di numerose macchine e persone in una campagna in località Palmadula, nel territorio comunale di Sassari. La pattuglia dei rangers sassaresi giunta sul posto ha appurato la presenza di una settantina di auto (fra cui alcuni caravan) e un assembramento di oltre 100-130 persone in evidente atteggiamento festaiolo. Considerata la preoccupante dimensione numerica dell’assembramento e le possibili conseguenze connesse al mantenimento dell’ordine pubblico, sono state chiamate a rinforzo di diverse pattuglie della Forstale provenienti dalle Stazioni di Ittiri, Castelsardo, Alghero, Asinara, Base navale di Portotorres e Nucleo investigativo di Polizia forestale, per un totale di circa trentaagenti. Contestualmente, è stata informata la Prefettura di Sassari.
Lo stupore più grande, i forestali lo hanno avuto al momento della identificazione delle persone presenti. La quasi totalità di loro, in un primo momento, ha rifiutato di dare le proprie generalità e esibire un documento di identità o riconoscimento. Quasi tutti hanno dichiaravato di essere “cittadini del Regno sovrano di Gaia” o appartenenti alla “Repubblica de Sardinia” e in quanto tali, hanno sostenuto di essere soggetti liberi e sovrani della loro prerogativa e rappresentanza. Di fatto, hanno dichiarato di non appartenere alla Stato Italiano e di conseguenza di disconoscerne le leggi, comprese le norme di divieto imposte in materia di Covid. Motivo per cui hanno deciso di incontrarsi e fare festa all’aria aperta in campagna. Molti di loro hanno esibito documenti d'identità “fatti in casa” o hanno rifiutavato l’identificazione. Diversi provenivano da Cagliari. Nessuno di loro indossava la mascherina, perché fortemente convinti che il virus Sars-19 non sia altro che un'invenzione delle grandi multinazionali della farmaceutica.
Stante la situazione potenzialmente “esplosiva” per l’ordine pubblico, sul posto sono giunti anche il capo dell’Ispettorato forestale di Sassari Giancarlo Muntoni e il responsabile del settore della vigilanza commissario capo Antonio Sanna. «Quello che abbiamo rinvenuto non era il semplice spuntino fra quattro amici, ma un numerosissimo e pericoloso assembramento di persone, oltre un centinaio, compresi tanti bambini, in totale dispregio delle norme anti-Covid. Persone incoscienti e tutte riottose a ridurre i rischi di contagiarsi e contagiare anche gli altri, compresi i colleghi forestali intervenuti per fare il loro lavoro», dichiata Muntoni. Invitati tutti i presenti a mantenere la calma e collaborare per l’identificazione, sono state contestate le infrazioni previste dalle norme anti-Covid. Complessivamente, sono state identificate sessantatre persone, controllati circa settanta veicoli, contestate sessantatre violazioni alle norme anti-Covid e, in particolare, quelle indirizzate alla prevenzione di eventuali assembramenti non consentiti e il mancato utilizzo di sistemi di protezione delle vie respiratorie. «Sono al vaglio le posizioni di alcuni convenuti, nei confronti dei quali potrebbe configurarsi un'ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del Codice penale: delitti colposi contro la salute pubblica, che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica», ha concluso il capo dell’Ispettorato forestale di Sassari.
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