Red
23 aprile 2021
Roccia dell´elefante concorre a sito Unesco
La Domus de janas castellanese è fra le più suggestive e visitate dell’Isola. La lista propositiva italiana è stata trasmessa alla Rappresentanza permanente d’Italia dell’Unesco per il successivo inoltro al Centro del patrimonio mondiale
CASTELSARDO – Il Ministero della Cultura ha comunicato che «a seguito della dovuta attività istruttoria, e stante il parere positivo espresso dai funzionari tecnici dell’Ufficio Unesco sulla proposta pervenuta attraverso la Commissione nazionale italiana per l’Unesco, la richiesta per l’iscrizione del sito “Arte e architettura nella Preistoria della Sardegna. Le domus de janas/Art and Architecture in the Prehistory of Sardinia. The domus de janas” nella lista propositiva italiana di cui alla Convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale, è stata trasmessa alla Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unesco per il successivo inoltro al Centro del patrimonio mondiale”.
La città dei Doria è presente nella lista con il sito della Roccia dell’elefante, un grosso masso di roccia vulcanica (di trachite e andesite) eroso dagli agenti atmosferici che gli hanno conferito il singolare aspetto di un pachiderma seduto. Originariamente, il masso faceva parte del complesso roccioso di Monte Castellazzu, dal quale si distaccò rotolando a valle. All’interno, su due livelli, due domus de janas, camere sepolcrali prenuragiche e, sulle pareti, scolpite in bassorilievo, due protomi taurine simbolo del culto del Dio Toro. Dal 1914, lo studioso Edoardo Benetti associò la sua forma a un elefante, dandogli il nome con cui è nota ancora oggi. La prossima tappa dell’istruttoria prevede l’invio alla “Tentative lists” di Parigi, Centro del patrimonio mondiale, al quale gli Stati presentano le proposte che considerano “patrimonio culturale di eccezionale valore universale”. Sono trentasette i Comuni sardi, che ospitano Domus de janas, che si sono riuniti in rete e stanno elaborando i dossier che sosterranno la validità della proposta di riconoscimento all’Unesco World heritage centre.
Il Piano di gestione del patrimonio della Rete dei Comuni si avvale del supporto del Comitato tecnico–scientifico composto da personalità del mondo accademico sardo e dal Centro studi “Identità e memoria” (CeSim/Aps), presieduto da Giuseppa Tanda, promotrice del programma di candidatura all’Unesco, nonché da un rappresentante del Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell’Università degli studi di Sassari, uno del Dipartimento di Lettere, lingue e beni culturali dell’Università di Cagliari, due rappresentanti dell’ Assessorato regionale alla Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. «Ancora una volta si ha avuto dimostrazione che lavorare in rete non può che avere riscontri positivi – afferma con soddisfazione l’assessore alla Cultura del Comune di Castelsardo Valeria Sini - Circa trentasette Comuni dell’Isola hanno proposto le proprie Domus de janas per valorizzare uno dei più importanti elementi del patrimonio culturale sardo. E' un passo importante verso traguardo fondamentale per lo sviluppo turistico e culturale di tutta l’isola». «Si pongono le basi per tutelare le Domus de janas – conclude il sindaco Antonio Capula – ma anche per ottenere una pianificazione appropriata per lo sviluppo di una risorsa ricca di potenzialità è ancora poco valorizzata».
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