Le immagini girate sul litorale di Alghero nella giornata odierna, 21 aprile. In altri tempi e contesti si sarebbe gridato allo scandalo. Verifica dei carabinieri del Noe in spiaggia e presso il sito di stoccaggio di Cuguttu. L'amministrazione quasi si scusa: l'emergenza sanitaria ha monopolizzato attenzioni e sforzi
ALGHERO - Proseguono ad Alghero i lavori di pulizia dei litorali e di movimentazione della posidonia in eccesso. Tutte le operazioni sono effettuate con mezzo grigliato per limitare al massimo l’asporto di sabbia: Ad oggi son stati trasportati oltre 5.000 metri cubi di foglie di posidonia, depositati presso il sito di stoccaggio a
Cuguttu, adiacente alla zona dove ancora staziona il materiale, misto sabbia, conferito nel 2019. Una soluzione temporanea, in attesa della realizzazione dell'annunciato impianto di San Marco, il cui progetto ha già avuto la necessaria approvazione preliminare ed attende adesso l'iter burocratico di realizzazione.
Nelle immagini girate sul litorale di Alghero nella giornata odierna, 21 aprile, si possono facilmente notare le condizioni reali del tratto di spiaggia compreso tra il camping Mariposa e la parte finale del Lido San Giovanni (la situazione del primo tratto di litorale sono decisamente peggiori). In altri tempi e contesti si sarebbe gridato allo scandalo già da settimane. E' infatti trascorsa anche la Pasqua, ed in passato le veementi proteste e manifestazioni politiche, a questo punto dell'anno, avevano già visto in prima linea politici, balneari e imprenditori.
Questa mattina, come già avvenuto in passato, i carabinieri del
Noe insieme all'
Arpa hanno effettuato alcune dettagliate verifiche in spiaggia e presso il sito di stoccaggio di Cuguttu. I cumuli li posizionati - compatibilmente con le risorse disponibili già chieste alla Regione, assicura con una nota il comune di Alghero - verranno inviati ad un impianto di recupero al fine di recuperarne la sabbia da restituire all’arenile. «La gestione della posidonia è sicuramente importante ma l'emergenza sanitaria ha monopolizzato attenzioni e sforzi» sottolineano da Porta Terra, precisando come in due anni si sia riusciti a chiudere un importante accordo di programma da cui è scaturito da parte del
Cipss di Sassari, un progetto per la realizzazione di una parte dell’impianto (la messa in riserva).