«E´ un altro segnale allarmante delle condizioni di grave disagio in cui versano i lavoratori che prestano la loro opera all’interno delle strutture di pena e degli stessi detenuti», dichiara il presidente del Consiglio regionale
ALGHERO - «L’aggressione avvenuta questa mattina nel carcere di Alghero da parte di un detenuto nei confronti di un agente di Polizia penitenziaria
[LEGGI] è un altro segnale allarmante delle condizioni di grave disagio in cui versano i lavoratori che prestano la loro opera all’interno delle strutture di pena e degli stessi detenuti». Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Michele Pais, che ha espresso solidarietà all’agente ferito e all’intero Corpo della Polizia penitenziaria.
«La sicurezza per chi lavora nelle carceri deve essere garantita. Questa ennesima aggressione ripropone il tema della pericolosità che esiste all’interno delle carceri isolane e dell’inosservanza del principio costituzionale della funzione rieducativa della pena», conclude Pais.
«Esprimiamo solidarietà al sovrintendente ferito da un detenuto presso il carcere di Alghero, al quale auguriamo una pronta guarigione. Questo episodio vuole ancora una volta dimostrare quanto sia prioritario dotare la Polizia penitenziaria di strumenti che possano tutelarli, quali bodycam e taser, una battaglia accantonata dal governo Conte bis, che intendiamo portare avanti affinché gli agenti abbiano tutele durante l’esercizio del proprio servizio per la comunità», affermano il deputato della Lega in Commissione Giustizia Jacopo Morrone e il deputato Eugenio Zoffili, commissario della Lega in Sardegna.
Nella foto: il presidente del Consiglio regionale Michele Pais