Red
14 aprile 2021
Polizia locale Capoterra: la Lega chiede rafforzamento
A denunciare la situazione, al termine di un incontro con alcuni agenti di Polizia locale e cittadini, p il coordinatore cittadino della Lega Salvino Sardegna per Capoterra Matteo Labò
CAPOTERRA - «Mancanza di controlli sul rispetto dei protocolli anti-Covid, discariche di rifiuti abusive nelle campagne, furti nelle case, spaccio di stupefacenti alla luce del sole nelle piazze e nei parchi. Queste sono alcune delle gravi criticità che affliggono il territorio del Comune di Capoterra, che mettono in evidenza la necessità di intervenire subito al fine di rafforzare il nucleo di Polizia locale. L’ultimo bando di assunzione, infatti, risalirebbe addirittura al 2000, da allora gli agenti trasferiti o andati in pensione non sono più stati reintegrati».
A denunciare la situazione, al termine di un incontro con alcuni agenti di Polizia locale e cittadini, p il coordinatore cittadino della Lega Salvino Sardegna per Capoterra Matteo Labò, che ricorda come «Soltanto di recente è stato nominato un nuovo ufficiale, portando l'organico totale a due ufficiali e dieci agenti, dei quali solamente sette operativi in esterna. Ciò implica di poter disporre di una sola pattuglia la mattina ed una la sera, oltre ad un agente in Sala operativa, ma appare evidente che un territorio esteso su quasi 70chilometri quadrati, avente una popolazione di 22.500 abitanti circa, difficilmente può essere vigilato da una sola pattuglia. A tutto ciò si somma anche l’assenza della Compagnia barracellare, sciolta anni fa e mai più ricostituita, che certamente avrebbe potuto dar fattivo supporto nello svolgimento di necessari controlli».
«Tali gravi carenze, oltre ad essere estremamente critiche per la sicurezza della popolazione residente, rappresentano anche un “blocco” per lo sviluppo di un territorio che avrebbe tutte le carte in regola per diventare turisticamente attrattivo ogni giorno dell’anno. Auspico che la nuova classe politica che prenderà il posto degli attuali amministratori, alcuni dei quali impegnano quelle sedie da circa trent'anni, sia più attenta alle reali necessità di sicurezza della cittadinanza e del tessuto produttivo del territorio e sia in grado di prevedere anche la presenza di un presidio nelle lottizzazioni a mare sino ad ora del tutto assente», conclude Labò.
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