S.A.
7 aprile 2021
«Artigiani sardi, servono altri fondi»
Quasi terminati i 15milioni di euro stanziati per le imprese artigiane sarde. Allarme di Confartigianato Sardegna sulla Legge 949: va rifinanziata
CAGLIARI - «I fondi per le imprese artigiane sarde sono agli sgoccioli: occorre subito il rifinanziamento della Legge 949 per sostenere il comparto, farlo crescere e superare la crisi creata anche dal Covid-19». E’ questo l’invito che Confartigianato Imprese Sardegna lancia alla
Giunta Regionale per rimpinguare la Legge 494 “strumento finanziario”
che, soprattutto negli ultimi anni, grazie alla sua snellezza
burocratica, al fondo perduto fino al 40% e all’abbattimento dei costi
di interesse, è diventato sinonimo di crescita delle imprese artigiane
isolane. “Strumento” che, però, vede esaurire i fondi a disposizione,
ben 15 milioni di euro, di cui era stato dotato lo scorso luglio,
dalla Giunta Regionale, su proposta degli assessori regionali Gianni
Chessa per Artigianato e Giuseppe Fasolino per la Programmazione, con
le osservazioni di Confartigianato Imprese Sardegna, per “ridare
fiato” e offrire opportunità di crescita alle circa 34mila imprese
artigiane sarde.
«Nel comparto c’è molta attesa e interesse per il rifinanziamento
della norma ma altrettanta preoccupazione per una situazione, quella
del prossimo esaurimento del plafond, che rappresenterebbe un freno
alla crescita di migliaia di imprese artigiane - commenta Antonio
Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - siamo
stati, e lo saremo sempre, favorevoli agli interventi tampone verso le
imprese colpite l’emergenza Covid19, però chiediamo alla Regione di
non trascurare il rifinanziamento di strumenti “di prospettiva” e
strutturali come la 949 che stanno supportando la crescita e la
modernizzazione delle MPMI sarde e che rappresentano una vera,
concreta e importante occasione di crescita per oltre il 21% del
tessuto produttivo regionale. Non sarebbe piacevole per le imprese
scoprire che il sostegno economico a loro destinato, potrebbe, in
realtà, essere utilizzato per coprire altre situazioni, a loro non
imputabili».
L’allarme dell’Associazione Artigiana nasce dal monitoraggio
effettuato sulle domande delle imprese e sulle relative erogazioni.
L’analisi dei dati mette in evidenza come nel 2020, da metà settembre
al 31 dicembre, le imprese artigiane abbiano presentato 517 domande
per un controvalore (somme impegnate e in via di erogazione) di
8milioni e 320mila euro, con finanziamento medio di 16.600 euro a
impresa. Nel 2021, fino al 29 marzo, le domande pervenute, e in via di
verifica documentale per il successivo finanziamento, sono state circa
500, per un impegno stimato di altri circa 8milioni.
La Legge, infatti, finanzia la costruzione o la ristrutturazione di
fabbricati esistenti e l’acquisto di macchinari di seconda mano,
veicoli commerciali, terreni destinati all’ampliamento e la
costruzione dei fabbricati produttivi, macchinari, attrezzature e
autoveicoli nuovi e imbarcazioni, software, brevetti e licenze che
sostengono le attività per i nuovi cicli di produzione, progettazione
e promozione dell’immagine. Inoltre, le imprese artigiane possono
accedere anche al contributo per la riduzione dei costi di garanzia
per operazioni di leasing svolte presso i Confidi di Confartigianato
Sardegna.
«Un congruo rifinanziamento – continua Daniele Serra, segretario di
Confartigianato Imprese Sardegna – innescherebbe un circolo virtuoso
per tutta l’economia isolana. Non dimentichiamoci che a fronte di un
investimento ipotetico di 100 euro, 40 sono messi a disposizione dalla
Regione, ma i restanti 60, più l’IVA, sono investimenti diretti degli
imprenditori. Ciò significa che la Legge mette in moto un meccanismo
di moltiplicazione attraverso il quale ogni 1 euro messo a
disposizione dalla Legge, genera 2,5 euro. Investimenti che vanno a
spalmarsi sui territori e sulle altre categorie produttive e di
servizi».
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