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Red 31 marzo 2021
«Dl Sostegni, braccianti agricoli esclusi dagli indennizzi»
Il Centro studi agricoli chiede alla Regione autonoma della Sardegna che protesti con il Governo nazionale: «I braccianti agricoli non siano considerati lavoratori di serie B»
«Dl Sostegni, braccianti agricoli esclusi dagli indennizzi»

SASSARI - Il decreto legge “Sostegni” «non prevede alcunché di intervento economico a favore dei lavoratori agricoli”. La Regione Sardegna chieda al Governo la modifica del Dl». Nella nota, a firma del presidente del Centro studi agricoli Tore Piana, si chiede all’assessore regionale all’Agricoltura Gabriella Murgia un urgente intervento nei confronti del Governo nazionale, per rivedere la propria posizione inserendo opportuni ristori anche per i braccianti agricoli. «Si tratta di una categoria – afferma Piana– che ha visto aumentare considerevolmente i bisogni oggettivi, per via della riduzione significativa delle giornate di lavoro registratasi nel 2020, a causa della pandemia da Covid-19».

«Va sottolineato che con ciò ci riferiamo non solo alla perdita di quaranta o novanta giornate medie ciascuno, ma anche di parte di quei contributi assistenziali e previdenziali ad esse connesse. Ci aspettiamo ora che il Consiglio dei ministri, prima di dare l’ok definitivo al Dl Sostegni, riveda la propria posizione al fine di inserire un bonus rivolto anche ai lavoratori agricoli. Così come è stato, per tutti gli altri lavoratori stagionali. Perché i braccianti agricoli non siano considerati lavoratori di serie B, senza famiglia e senza problemi economici. Se così fosse – prosegue il presidente del Csa - sarebbe veramente molto grave. Soprattutto perché abbiamo visto che il Governo li ha proprio lasciati fuori da tutti quegli aiuti che, giustamente (come lo sarebbe stato anche per i braccianti) sono stati destinati alla cassa integrazione, alle nuove indennità a favore dei lavoratori stagionali non agricoli, ai precari dello sport e dello spettacolo, al rinnovo e al rifinanziamento del reddito di emergenza, agli enti locali e al trasporto pubblico, alla sanità e ai vaccini».

«Non è possibile – continua Tore Piana – considerare i braccianti agricoli come soggetti invisibili, anche per il ruolo fondamentale che essi svolgono a supporto del nostro settore agroalimentare. Aspettiamo, ora un forte intervento della Regione Sardegna atta ad ottenere una risposta chiara e delle spiegazioni altrettanto chiare, da parte del ministro dell’Agricoltura Patuanelli. Tutto questo, per rendere giustizia alle migliaia di lavoratori che prestano in Sardegna la loro opera nel settore dell’agricoltura, come ad esempio i braccianti agricoli, e che non vanno né ignorati e né dimenticati dal Governo».

Nella foto: il presidente Tore Piana
25/11/2024
Il primo ha riguardato gli anticipi sul CSR ed ha interessato 16580 domande per un importo complessivo pari 34.442.709 euro. Il secondo decreto ha disposto il pagamento di anticipi sui pagamenti diretti e sugli ecoschemi per un importo complessivo pari a 41.189.585 euro relativo a 16.889 domande



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