Red
30 marzo 2021
Covid-19: controlli nel Sassarese
I controlli della Polizia di Stato (Questura di Sassari, Commissariati e Reparti Prevenzione crimine di Abbasanta), come disposto dal Piano interforze provinciale, hanno interessato tutto il territorio della provincia. Complessivamente, sono state controllate oltre 2mila persone e cinquanta esercizi pubblici
SASSARI - Anche nello scorso fine settimana è continuata l’attività di contenimento e contrasto alla diffusione epidemiologica da virus Covid-19 e i servizi mirati alla prevenzione dei reati predatori, di divieto di assembramento e disturbo alla quiete delle persone. I controlli della Polizia di Stato (Questura di Sassari, Commissariati e Reparti Prevenzione crimine di Abbasanta), come disposto dal piano interforze provinciale, hanno interessato tutto il territorio della provincia. Complessivamente, sono state controllate oltre 2mila persone e cinquanta esercizi pubblici.
Durante tutte le verifiche effettuate, gli operatori hanno riscontrato alcune irregolarità al Dpcm vigente, che hanno portato, oltre alla contestazione di sanzioni amministrative elevate nei confronti dei titolari, anche alla temporanea chiusura di sette attività. Inoltre, sono state elevate sanzioni amministrative, in violazione della normativa di contrasto alla diffusione epidemiologica nei confronti di una ventina di persone.
Ad Arzachena, è stato sanzionato il titolare di una palestra che ha continuato a svolgere la sua attività incurante delle disposizioni governative, con la conseguente chiusura dell’attività. Gli agenti del Commissariato di Pubblica sicurezza di Porto Cervo hanno identificato diversi clienti della palestra che hanno dichiarato di non eseguire sedute di allenamento, ma di meditazione.
A Sassari, sono state sanzionate tre attività con ulteriore sanzione accessoria della chiusura dell’attività per tre giorni perché non rispettavano gli orari previsti dall’ordinanza del sindaco. I controlli, in particolare, sono stati intensificati nelle attività di vicinato e soprattutto i minimarket, per evitare la vendita di alcolici ai minori.
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