Mariangela Pala
29 marzo 2021
Via Crucis nella suggestiva chiesa di Balai Lontano
La cerimonia, a cura dell’Ufficio missionario diocesano di Sassari, è stata celebrata in forma ristretta e senza la partecipazione dei fedeli, alla presenza dell’arcivescovo di Sassari Gian Franco Saba, del sindaco Massimo Mulas e di alcuni rappresentanti della Diocesi
PORTO TORRES - Luci rosse sulla facciata della chiesetta di Balai Lontano: la Via Crucis diocesana a Porto Torres, questa volta ha toccato il piccolo edificio di culto davanti al mare, luogo del martirio dei tre Santi Martiri turritani, Gavino, Proto e Gianuario, conosciuto anche con il nome di Santu Bainzu Ischabizzaddu. La cerimonia, a cura dell’Ufficio missionario diocesano di Sassari, è stata celebrata in forma ristretta e senza la partecipazione dei fedeli, alla presenza dell’arcivescovo di Sassari Gian Franco Saba, del sindaco Massimo Mulas e di alcuni rappresentanti della Diocesi.
La celebrazione è l’ultimo degli appuntamenti diocesani iniziati il 19 febbraio e che hanno visto coinvolti i vari Uffici diocesani, che hanno curato i riti sul territorio sul tema “Vite rigenerate dalla speranza”, guidati dall’arcivescovo. Un cammino di compassione per prendersi cura e crescere nella fraternità, una devozione che evoca il pellegrinaggio lungo la via dolorosa verso Gerusalemme.
La chiesa di Balai Lontano, che secondo la tradizione fu innalzata nel punto in cui, dopo il martirio, la terra non avrebbe più visto crescere alcun filo d’erba, è stata scelta come luogo per celebrare la funzione religiosa dedicata alla giornata dei missionari martiri. Nel 2020, secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, infatti, sono stati uccisi nel mondo venti missionari, otto sacerdoti, un religioso e tre religiose, due seminaristi e sei laici.
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