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Cor 22 marzo 2021
«Rifugio, troppo tardi per protestare»
Il gruppo consiliare di Forza Italia Alghero prende posizione sull´intervento in corso di realizzazione nel compendio militare di Punta Giglio: «Oggi è tardi. Il procedimento amministrativo è concluso da troppo tempo»
«Rifugio, troppo tardi per protestare»

ALGHERO - «Non serve chiudere le porte della stalla quando i buoi sono scappati. Oggi si levano forti proteste sull’intervento di restauro, risanamento conservativo, rifunzionalizzazione e allestimento museale delle ex strutture militari di Punta Giglio. Ma le medesime proteste non le sentimmo allorché nel 2017 l’Agenzia del Demanio pubblicò il bando e nel luglio del 2018 la postazione antiaerea di Punta Giglio venne affidata gratuitamente in concessione per nove anni più nove ad una cooperativa». Il gruppo consiliare di Forza Italia prende posizione sull'intervento in corso di realizzazione nel compendio militare di Punta Giglio.

«Forza Italia allora protestò ed intervenne criticamente, anche perché nel 2009 l’allora sindaco Marco Tedde e l’allora Sottosegretario di FI alla Difesa Giuseppe Cossiga insieme avevano lavorato per ottenerne la sdemanializzazione ed il trasferimento alla Regione Sardegna, che a sua volta avrebbe dovuto cedere le strutture ad un prezzo simbolico al Comune di Alghero che successivamente le avrebbe trasferite al Parco di Porto Conte. Nel 2010 il Ministero della difesa accolse le istanze del Comune di Alghero riguardanti la smilitarizzazione delle postazioni militari realizzate nella seconda guerra mondiale lungo le falesie di Punta Giglio, all’interno del territorio del Parco di Porto Conte» ricordano Gianni Spano, Tatiana Argiolas, Giuseppe Musu e Nunzio Camerada.

«Nella visione amministrativa della Giunta di allora la disponibilità delle strutture militari dismesse avrebbe potuto rappresentare per il Parco, allora presieduto da Usai, la possibilità di sviluppo di progetti specifici di riconversione con la trasformazione delle caserme in punti di avvistamento per birdwatching, centri di educazione ambientale, punti di ristoro, museo storico permanente sulla storia del luogo. La zona, infatti, presenta una fortissima valenza ambientale per la presenza di un immenso patrimonio botanico e di specie protette come il falco pellegrino e l’avvoltoio grifone. Lo Stato ha sbagliato allorché nel 2017 ha deciso di affidarle ai privati. Ma in queste scelte sbagliate lo Stato ha avuto colpevoli e forse inconsapevoli alleati locali che sottoscrivettero un protocollo d’intesa che sostanzialmente avvallava la decisione dell’Agenzia del Demanio di concedere gratuitamente ai privati alcuni importati beni demaniali» precisano Spano, Argiolas, Musu e Camerada.

«Allora Forza Italia insorse contro questa scelta, perché non in linea con il comma 1° dell’articolo 14 dello Statuto della Regione Sardegna che prevede che “La Regione, nell’ambito del suo territorio, succede nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli demaniali, escluso il demanio marittimo.”. Cioè i beni dello Stato inutilizzati debbono essere trasferiti alla Regione Sardegna. Ma non fu seguita da molti. Quindi il Parco di Porto Conte è solo un incolpevole testimone di dinamiche amministrative che si sono snodate in altri ambiti. O, se vogliamo estremizzare, è “vittima” di decisioni altrui. Oggi è tardi. Il procedimento amministrativo è concluso da troppo tempo. Non ci pare che il provvedimento conclusivo sia ancora impugnabile. Il Gruppo Consiliare di Forza Italia crede che piuttosto che ululare alla luna per significare la propria presenza sia più opportuno che coloro che legittimamente avversano la attuale sorte delle strutture di Punta Giglio individuino specifiche lacune tecnico giuridiche, se vi fossero, e chiedano che le amministrazioni interessate intervengano in autotutela annullando o revocando atti. Ma fare clamore per motivi di schietta contrapposizione politica crediamo serva a ben poco. Fra qualche mese nessuno ricorderà più queste posizioni politicamente legittime ma giuridicamente asfittiche» conclude la nota del gruppo consiliare di Forza Italia.
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