Red
18 marzo 2021
Ottant’anni fa nasceva Pino Piras
L’associazione culturale Cabirol ricorda il più grande autore algherese, «un home del país. Il suo sogno di una società più giusta è ancora attuale», spiegano dall´associazione, che ha come obiettivo, per la stagione 2021/2022, di attuare un programma di iniziative di promozione delle sue opere e con il ritorno di eventi che ne hanno valorizzato il suo pensiero
ALGHERO - Ottant’anni fa nasceva Pino Piras, un “home del país”. L’associazione culturale Cabirol ricorda il più grande autore algherese e l'obiettivo per la stagione 2021/2022 è quello di attuare un programma di iniziative di promozione delle sue opere e con il ritorno di eventi che ne hanno valorizzato il suo pensiero. Sul tavolo, una nuova commedia, la pubblicazione di un testo inedito, il ritorno del Premio a lui dedicato per la nuova canzone algherese. Piras ha arricchito la cultura algherese ed è un patrimonio riconosciuto della città. Ha rinnovato il linguaggio della canzone algherese, con ironia e straordinaria creatività, sfidando con grande efficacia la morale con testi che fanno pensare. Parla, canta e scrive con la sua originalità i problemi, anche gravi, della società del periodo, con tristezza, con allegria, con dolore, con divertimento. Il tutto visto con l’occhio acuto, intelligente, della gente della strada.
Oggi (giovedì), Pino Piras compirebbe ottant’anni, essendo nato nel cuore del centro storico il 18 marzo 1941, scomparendo a 48 anni nel 1989. Uomo del popolo, ha rappresentato e rappresenta ancora un punto di riferimento statuario, inamovibile, per la gente nata e cresciuta nella Alghero vecchia, ma non solo. Piras è stato un intellettuale di spessore, capace di raccontare la vita e i fenomeni sociali del suo tempo come pochi hanno saputo fare, scegliendo di utilizzare la lingua, senza artifizi e forzature. «La lingua è la ricchezza più grande che possa aver l’uomo – spiegava l'artista - dopo viene la salute e la bellezza; però la lingua, specie quella dialettale, è l’anima di un popolo». La sua grandezza di autore stava nella capacità di raccontare il dolore con straordinaria veridicità e la leggerezza e il divertimento con cui si prendeva gioco, senza mai cadere nella volgarità, dei difetti degli algheresi. «La felicità è il dolore che ride» amava dire. Pino Piras è stato colui che più di ogni altro autore ha interpretato in maniera autentica la cultura popolare, con vivaci e taglienti critiche contro il potere, contro il finto moralismo, contro le ingiustizie, raccontando il disagio sociale della sua gente, della gente del centro storico di Alghero.
Negli Anni Settanta acquisisce popolarità, piace ai giovani. Le sue canzoni sono cantate da tutti: parlano di ingiustizie, raccontano del malaffare, denunciano le grandi illusioni dell’industria, toccano i temi dell’ambiente, il tutto con un’impronta cantautoriale che in quegli anni rappresentava il contraltare ai temi classici delle canzoni dell’epoca. L'artista algherese non era un autore di canzonette: ha rinnovato il linguaggio della canzone algherese, con ironia, con straordinaria creatività. Sfida con grande efficacia la morale con testi che fanno pensare. Parla, canta e scrive con la sua originalità i problemi, anche gravi, della società del periodo, con tristezza, con allegria, con dolore, con divertimento. Il tutto visto con l’occhio acuto, intelligente, della gente della strada. Scrive commedie, tra cui “País de Alegries” portata in scena nel 1977 e riproposta dall'associazione Cabirol nel quarantennale del 2017. Scrive altri testi teatrali, mai portati sul palcoscenico, tra cui “Lo Rei Bo”, sul quale Cabirol sta lavorando per la messa in scena con Spazio T e con la regia di Chiara Murru.
Inoltre, è in programma la pubblicazione del testo della commedia e il ritorno del “Premio Pino Piras” con una rinnovata veste che parte dalla rinascita della canzone algherese attraverso un concorso che si apra alle lingue minoritarie dell’Europa. La riuscita delle cinque edizioni del Premio (dal 2008 al 2012) riporta di attualità la necessità di restituire linfa alle nuove proposte artistiche in lingua, attraverso una formula moderna e di qualità che vada oltre l’amarcord e guardi alle nuove forme di sostegno e stimolo ai giovani autori, sul modello del festival “Barnassants” e del “Suns”, per una nuova stagione della canzone algherese. L’associazione Cabirol punta a continuare il percorso di promozione del più grande autore algherese che ancora merita di essere fatto conoscere compiutamente. E’ sempre l’amore per la sua città che segna le sue opere, l’amore per la sua gente. «Ci lascia un patrimonio infinito di canzoni d’autore, divertenti, esilaranti, d’amore, di dolore, di malinconia. E tanto altro ancora. Muore nel maggio del 1989, a soli 48 anni, a causa di una rara malattia, mentre si accingeva a mettere ordine tra i suoi tanti scritti ancora non pubblicati. La città lo ha pianto. Il suo desiderio viscerale di una società più giusta ha arricchito la cultura algherese, della quale a giusto titolo ne fa parte tra le migliori espressioni», chiosa il presidente dell'associazione culturale Cabirol Giovanni Chessa.
Nella foto: Pino Piras
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