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Red 16 marzo 2021
Neonazisti su Whatsapp: 8 indagati nell´Isola
Venerdì, la Procura della Repubblica di Sassari ha depositato otto richieste di rinvio a giudizio nei confronti di altrettanti estremisti di destra individuati quali esponenti, a vario titolo, del gruppo neonazista e antisemita “Ordine Ario Romano”, attestato sulle piattaforme “VKontatke” e “Whatsapp” e avente tra i suoi scopi l’incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali aggravati dal negazionismo
Neonazisti su Whatsapp: 8 indagati nell´Isola

SASSARI – Venerdì, la Procura della Repubblica di Sassari ha depositato otto richieste di rinvio a giudizio nei confronti di altrettanti estremisti di destra individuati quali esponenti, a vario titolo, del gruppo neonazista e antisemita “Ordine Ario Romano”, attestato sulle piattaforme “VKontatke” e “Whatsapp” e avente tra i suoi scopi l’incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali aggravati dal negazionismo. Il provvedimento scaturisce dall’attività investigativa avviata dalla Digos di Sassari, su input della Direzione centrale Polizia di prevenzione/Ucigos–Servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo interno, nei confronti del fondatore della compagine (un 40enne sassarese già evidenziatosi per condotte simili), che ha consentito di individuare altre persone, residenti in diverse località del territorio nazionale, a pieno titolo coinvolti nel sodalizio.

In particolare, dagli approfondimenti condotti su un account Vkontatke “aperto” in uso al promotore del gruppo è emerso che fosse impegnato, con una persona residente a Tempio Pausania, in un'opera di diffusione di messaggi apologetici della figura di Adolf Hitler e di stampo marcatamente antisemita contenenti, fra l’altro, aperti incitamenti alla violenza nei confronti degli ebrei, nonchè veri e propri elenchi di cognomi di origine ebraica «in modo da poterli facilmente individuare» e l’indicazione di caratteristiche somatiche e antropologiche asseritamente denotanti l’appartenenza alla “razza ebraica”. Non mancano, in tale ambito, approcci negazionisti dell’Olocausto. Questo è stato ulteriormente corroborate dall’analisi dei dispositivi sequestrati in occasione delle perquisizioni condotte il 26 novembre 2019 dalla Digos di Sassari, coadiuvata nell’occasione dai colleghi della Dcpp/Ucigos e dal locale Compartimento di Polizia Postale e delle comunicazioni, nei confronti di tre indagati.

Infatti, è emerso che i tre, presenti nel gruppo WhatsApp “Judenfreie Liga–Lega antisemita” (formato dalle persone maggiormente ideologizzate e più ristretto rispetto a quello esistente su Vkontatke), «in concorso tra loro, e con il citato sassarese nel ruolo di organizzatore, si scambiavano idee su come sconfiggere la “minaccia giudea”, con tanto di indicazioni su come reperire delle armi, ovvero su come fabbricarne di nuove». L’indagine ha presumibilmente interrotto un pericoloso percorso evolutivo (il cui avvio è emerso dal compendio investigativo acquisito) finalizzato a trasformare Ordine Ario Romano, nato come comunità virtuale già di per sé pericolosa per la sicurezza in virtù della capacità di diffondere contenuti neonazisti e antisemiti a una platea indefinita di destinatari, in una realtà più strutturata e funzionale a realizzare non meglio precisate azioni in nome della “difesa della razza”.
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